“Verde come il tuo tempo”. L’antologia poetica di Anna Maria Firinu

maggio 28, 2014 in Recensioni da Piera Maculotti

antologia di Anna Maria FirinuE poi più nulla. Un vuoto cupo, dopo l’irreparabile volo.

L’oltraggio di una vita che incrocia la morte nella verde età fiorita.

Finire a 17 anni: non andare più oltre, cercando forse un diverso altrove.

E così restare giovane per sempre: è scritto nell’intenso canto Verde come il tuo tempo che Anna Maria Firinu (torinese di nascita, da anni bresciana) dedica al figlio che non c’è più.

Innaturale assenza onnipresente nelle parole che dicono della spaventosa ferita; dentro versi lucidi e sofferti in cui l’autrice – come scrive Federica Di Cosimo nell’introduzione – si svela nella nudità della sua storia di madre orfana del figlio.

Alberto, il primogenito, è volato via. Per sempre. Uno strappo veloce; atroce per chi resta; una scia di luceverde, breve, sospesa – come suggerisce l’immagine della copertina realizzata dall’Associazione per la creatività urbana True Quality di Brescia.

Dire l’indicibile è la sfida della poesia.

Dare un senso all’insensato; circo/scrivere l’abisso con la parola: è la scommessa di queste pagine mosse dal coraggio di guardare, di scavare, di stare in ascolto.

Per attraversare il buio; anche facendo Un passo indietro come titola la precedente pubblicazione autobiografica di Anna Maria Firinu.

Nel labirinto della vita il passato va e viene, coi suoi lampi di dolore e rimpianto, rabbia e paura,  dubbi e amore.

Erro tra i ricordi,/ spaventata, frastornata,/ rivedo immagini… Segni, fili, trame e traccepreziose di te (da me sei nato… sei venuto al mondo,/ e dal mondo ti sei congedato). Per impazienza (non sei riuscito ad attendere); per quel tendere sempre all’Oltre, al Tuttotutto l’amore del mondo… a questo tu aspiravi – prima del giorno in cui si è compiuto il tuo destino.

Ha finali inaspettati il teatro dell’esistenza, e fragili equilibri e sogni precari.

Ma ci sono anche quei fugaci istanti di eternità – attimi di verità – che la poesia sa fermare; forte di quella magia capace di rivelare, di tras-Formare e ri-creare…

Così la buia assenza diventa essenza; e si fa luce e sorriso nel commovente congedo dell’ultima poesia.

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