Venezia da leggere e i film da vedere

settembre 6, 2014 in Cinema, Letteratura da Elisa Masneri

Il settantunesimo festival del cinema di Venezia sta per concludersi e, mentre si scommette sui vincitori, cerco di fare un resoconto di questi undici giorni di kermesse. Premetto che purtroppo non sono stata al Lido e quindi non ho ancora visto nessuno dei film presentati, ma mi sono tenuta quotidianamente informata confrontando le opinioni di diversi critici cinematografici.

Ancor prima che il festival iniziasse, sono rimasta stupita dall’abbondanza di film ispirati da romanzi: il cinema e la letteratura si sono sempre influenzati e ispirati a vicenda, spesso importanti autori letterari hanno contribuito alla scrittura delle sceneggiature, ma visto che in questa Mostra del cinema le pellicole tratte da romanzi sono veramente tante, temo che questa scelta sia sintomatica di un’industria in crisi economica e creativa.

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Ieri è stato presentato il nuovo lavoro del talentuoso James Franco, L’urlo e il furore, tratto dall’omonimo romanzo di William Faulkner e molto apprezzato. Vincerà probabilmente un premio Loin des hommes di David Oelhoffen, tratto da L’Ospite di Camus, ambientato durante la guerra d’Algeria ed interpretato da un ottimo Viggo Mortensen.

È stato invece stroncato dalla critica Cymbaline di Almereyda, malriuscito adattamento cinematografico di Cimbalino di Shakespeare; è tratto da un libro di Gioacchino Criaco anche Anime nere, apprezzata storia di una famiglia calabrese affiliata alla ‘Ndrangheta. Saverio Costanzo si è ispirato invece a Il bambino indaco di Marco Franzoso per il suo film in concorso, che ha commosso e convinto.

La consacrazione della fusione cinema – letteratura arriva con Olive Kitteridge di Lisa Cholodenko, mini serie fuori concorso basata sull’omonimo romanzo, premio Pulitzer, di Elisabeth Strout, che ha convinto i critici anche grazie alla presenza di Bill Murray e Frances McDormand nel cast.

Due pellicole hanno avuto il delicato compito di raccontare la biografia di due immensi e complessi autori italiani, Leopardi e Pasolini.

Il-giovane-favoloso-sinossi-ufficiale-e-prima-clip-del-film-di-Mario-MartoneIl film dedicato alla vita del poeta di Recanati si intitola Il giovane favoloso ed è diretto da Mario Martone, mentre Leopardi è interpretato dal sempre bravo Elio Germano. La critica si è divisa sul giudizio, mediamente positivo ma non entusiasta: è certamente un film da andare a vedere. Tutti concordi nell’elogiare il protagonista, che meriterebbe un premio.

 Tocca invece a Willem Dafoe vestire i panni di Pasolini nel film di Abel Ferrara: la pellicola, che racconta le ultime 24 ore del grande scrittore e regista era attesissimo, ma ha raccolto timidi applausi e qualche fischio.

Oltre ai già citati Pasolini, Il giovane favoloso e The Sound and the Fury, elencherò ora i film che più mi hanno incuriosito e che certamente guarderò al cinema non appena usciranno nelle sale.

Senza dubbio il film che più attendo è La trattativa di Sabina Guzzanti, un’inchiesta approfondita e appassionata sulla trattativa stato-mafia. Da vedere assolutamente.

Mi incuriosisce anche The postman’s white nights del regista russo Konchalovsky, una riflessione sul senso del tempo in uno sperduto paesino russo: le notti bianche del titolo saranno una citazione del capolavoro di Dostoevskij?

473270Io sto con la sposa è stato molto applaudito e merita senza dubbio una visione. Il docu-film dei registi Augugliaro, Del Grande e Al Nassiry è anche un atto politico coraggioso contro la Bossi-Fini e contro tutte le guerre. I tre registi hanno aiutato i cinque protagonisti, profughi siriani e palestinesi sbarcati a Lampedusa, nel loro viaggio verso la Svezia. Per evitare di essere fermati dalla polizia (i tre registi, se colti in flagranza, avrebbero rischiato 15 anni di reclusione per traffico illegale di immigrati) i protagonisti inscenano un finto corteo nuziale che attraversa l’Europa.

L’ultimo film che vorrei vedere è A pigeon sat on a branch reflecting on existence dello svedese Andresson: come da titolo, il protagonista è un piccione che, con amara ironia e umoriso feroce, riflette sull’uomo e sulla vacuità della vita.

Non resta che attendere ancora poche ore per sapere chi saranno i vincitori e chi saranno i vinti, prima di poter finalmente vedere questi film nelle sale!

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