“Una rivoluzione quasi perfetta” di Gaetano Cinque
febbraio 4, 2018 in Recensioni da Piera Maculotti
Cambiare il mondo, nel profondo. Pace e libertà; giustizia, gioia… Alti sogni e vasti orizzonti sotto il Sol dell’Avvenir. È la contestazione – radicale e multiforme – degli anni Sessanta ad animare Una rivoluzione quasi perfetta (Giovane Holden pp. 311 €14) la nuova sfida narrativa – tra verità storica e fantasia – di Gaetano Cinque.
Nato a Portici (Napoli), bresciano da decenni, già dirigente scolastico e oggi scrittore a tempo pieno, l’autore è qui mosso dal suo ardente e inquieto (vulcanico?) spirito flegreo a riattraversare le giovanili passioni.
Un po’ “esame di coscienza”, un po’ libera invenzione, il libro ripercorre l’avventura – personale e collettiva – di allora attraverso i passi, e i palpiti, del protagonista: Paolo S., prestante e pensoso settantenne pensionato, irriducibile nella sua perenne ricerca di senso.
Dubbi, riflessioni; incontri, anche nuovi e stimolanti; l’amore sconfinato per il cane Argo, fedele e partecipe “uditore” dei suoi dialoghi e ricordi. Urgenti ora dopo l’ennesima crisi: Adele, la giovane (terza) moglie se ne va; già l’aveva fatto Laura, la bellissima, sensuale e borghese (seconda) consorte. Strappi; ardue scelte. Anche con Martina, appassionata compagna di letto e di lotte, giovane (prima) sposa, rivoluzionaria paladina della “coppia unita per la vita dove pubblico e privato rappresentano lo stesso impegno etico”.
Patos, ed Eros. Tensione ideale e vitale… Fin dalla verde età, Paolo è uomo in rivolta. contestatore d’ogni gabbia gerarchica: dall’università alla caserma (odioso “sistema totalizzante”) alla vecchia scuola di classe.
Accesi dibattiti. Incontri (erotici, anche). Scontri, ideologici ma non solo; spesso cruenti. E in piazza Loggia, la strage (lì finisce l’età dell’innocenza!)
Il buio della Violenza. Tanta, troppa. È il cruccio di Paolo, convinto pacifista, socialista, cristiano. Innamorato dell’umanità di Gesù e della sua predicazione: “la più meravigliosa strategia politica di ogni epoca”. Lo sa da sempre; ma ora vuole approfondire e osa la sfida: scrivere un romanzo – politico, religioso – su Gesù e la sua “rivoluzione perfetta”. “Quasi” sempre irraggiungibile eppure – dice tra le righe Gaetano Cinque – vitalissima utopia, meta cui tendere, coltivando nel cuore fede e passione.