La tirannia totale degli Stati Uniti. Come Caino rese schiavo Abele
giugno 15, 2014 in Approfondimenti da Mario Baldoli
E’ la terza volta che G9 interviene sul tema della libertà personale ai tempi di internet. Dopo i libri di Assange e Rodotà, che abbiamo recensito e criticato, esce il saggio più importante e serio sull’argomento, No place to hide, (Nessun posto dove nascondersi), scritto da Glenn Greenwald, editore Rizzoli, premio Pulitzer 2014. Una ricerca che è un thriller che non dà respiro.
In esso è reso pubblico, attraverso migliaia di documenti segreti e recentissimi che il maggior gruppo di spionaggio Usa, la National Security Agency (Nsa) sta schedando il pianeta. Tutto: gli abitanti degli Stati Uniti, i governi e i singoli cittadini europei, l’Unione europea, l’Onu, le ambasciate straniere in Usa, oltre che, per quanto può, Russia e Cina. Nel 2013 una sola unità ha raccolto oltre tre miliardi di dati di telecomunicazioni nella sola rete Usa.
Tutto questo è illegale, ma è stato segretamente approvato prima da Bush dopo la distruzione delle torri gemelle l’11 settembre 2001, poi da Obama, che l’ha enormemente sviluppato e ha istituito un tribunale specifico per questi problemi, onde evitare sentenze contrarie al suo progetto. Obama, ex avvocato per la difesa dei diritti civili. Eletto la prima volta nel novembre 2008, l’anno seguente fu insignito del Premio Nobel per la pace.
Ora alcune organizzazioni per gli stessi diritti civili hanno proposto il Nobel a Snowden.
Greenwald ha ricevuto questi formidabili documenti da Edward Snowden, un ventinovenne impiegato prima alla Cia, poi all’Nsa, poi in un’azienda privata che lavora per la Difesa.
Snowden, nascostosi a Hong Kong, ora in Russia, si è messo in contatto con Greenwald, tramite un software criptato. Greenwald, abitante a Rio de Janeiro e noto per i suoi scritti indipendenti, è riuscito, dopo molto sforzi (nessun giornale ne aveva il coraggio) a farli pubblicare sul “Guardian” di Londra. I documenti hanno sollevato enorme scalpore negli Stati Uniti, dove pure la stampa è ossequiente al governo democratico. Si è arrivati a un voto al Congresso. Il Congresso americano ha approvato, sia pure per pochi voti, l’operato Nsa,
Fra gli europei, l’unica leader che reagì fu Angela Merkel, quando seppe che anche il suo cellulare era controllato. Nel resto del mondo fu appoggiata solo dal Brasile che ruppe un contratto di 4,5 miliardi di dollari con gli Stati Uniti quando seppe che la propria azienda petrolifera di stato era controllata.
Il presidente della Commissione europea José Barroso ha parlato di segni di totalitarismo e che “la Privacy resta un diritto fondamentale per i cittadini europei”. Angela Merkel ha dichiarato al Consiglio europeo che “Spiare è inaccettabile, tra alleati ci vuole fiducia” e aperto una crisi con gli Stati Uniti. Simile la dichiarazione dell’allora presidente del Consiglio Enrico Letta, quello che aveva “le palle di ferro”, rivelatesi di latta quando Renzi gli tolse la poltrona.
Con la solita arroganza Obama ha fatto rispondere dal suo portavoce Jay Carney di aver avviato una revisione del sistema di raccolta dei dati da parte dell’intelligence. Cioè che lo spionaggio continuerà.
Vodafone ha ora denunciato che vari Paesi europei ascoltano illegalmente le telefonate e hanno accesso alle mail dei loro cittadini. L’Italia ha chiesto, legalmente, l’accesso a 606.000 metadata (il nome di chi scrive a chi e che siti frequenta), ottenendo l’autorizzazione per 141.000. Ciò rende il nostro Paese uno dei più controllati, almeno nella rete Vodafone. Non si sa quanti siano ascoltati illegalmente.
La Nsa non ha scoperto alcun attentato, nemmeno quello alla maratona di Boston (14 aprile 2013). Finora è servita solo per informazioni economiche e diplomatiche. Ha imposto ai motori di ricerca, a partire da Google e Yahoo! (che ha perso una causa in tribunale per difendere la propria segretezza) e alle compagnie telefoniche di consegnare i loro dati. Ma il suo fallimento dimostra che, se si vuole scoprire qualcosa, bisogna usare i tradizionali metodi mirati, non fare i guardoni del pianeta.
La Nsa intercetta anche chi parla al telefono da un aereo, come alcune compagnie permettono; può attivare un cellulare spento come un computer portatile per sottrarne i dati, registra Skype e ha i dati Microsoft, a partire da Outlook e Hotmail. Per evitare l’invasione dei propri dati, è necessario, quando si parla, togliere le batterie.
La quantità di dati archiviati è tale che il governo ha costruito allo scopo un nuovo immenso edificio. Alcuni Paesi, come i fedelissimi Gran Bretagna e Australia, hanno chiesto e ottenuto il software per controllare i propri cittadini. Poi c’è la lista dei Paesi alleati ma sotto controllo, tra cui l’Italia, la Germania, la Grecia, la Turchia, Israele. Naturalmente i Paesi spiati spiano a loro volta chi li spia.
La Nsa registra anche i metadati.. La sorveglianza è così completa che ha protestato anche uno come Marc Zuckerberg che era riuscito a dire che “la privacy nell’era digitale non è più una norma sociale”, ma si è comperato quattro ville intorno alla sua, evidentemente per non farsi immediatamente ascoltare.
Per la Nsa lavorano 30.000 persone, più 60.000 collaboratori esterni e varie aziende che si occupano di Difesa.
Che impatto ha sulla nostra vita un controllo totale, quando ogni dissenso è equiparato all’illecito? La Nsa dice: se c’è un’azione che vuoi tenere nascosta, meglio non compierla. Non creare difficoltà e non avrai nulla da temere. Ciò obbliga al conformismo, alla passività, all’autocensura. E che, prima o poi, diventerai una vittima. Col pretesto di un pericolo esterno, il terrorismo, sottomette la popolazione: ogni senso di immunità è illusorio, le spie entrano nel nostro pensiero. La tirannia totale è un dato di fatto.