Rinaldo Turati : il valore della complessità
maggio 10, 2023 in Arte e mostre da Laura Giuffredi
Lo scopo, di per sé, potrebbe sembrare non nuovo né originale: documentare monumenti cittadini, facile souvenir per turisti di passaggio, inquadrature di dettagli della città, Brescia, resi con sensibilità e maestria. Un prodotto visto già molte volte.
E l’intenzione dell’artista bresciano Rinaldo Turati, con la collaborazione di Mara Pascarella per la realizzazione grafica, rimane quella di offrire una serie di souvenir “popolari”, accessibili, riuniti sotto il titolo comune “Brescia riflessa”.
Qui tuttavia si supera la banalizzazione di un frettoloso scatto da smartphone, come pure la consuetudine troppo prevedibile, per quanto sapiente, di un disegno a matita convenzionale.
La proposta è un esempio di “visual design”, che assembla disegno e fotografia, in una stampa digitale a tiratura limitata che sorprendentemente impagina l’immagine in una nuova soluzione grafica, con sapiente dosaggio dei colori.
E’ dunque necessario un accurato lavoro di post-produzione che calibri la resa del soggetto, rendendolo tra l’altro tecnicamente riproducibile: infatti, ad esempio, la grafite del disegno originale, in stampa diventa stabile, non è più sottoposta alla mutevolezza della luce e garantisce la riproducibilità del soggetto senza variazioni.
Con l’intervento cromatico, poi, compatto e neutro, viene anche introdotto nell’inquadratura prescelta un elemento dalla valenza astratta, che implica quindi, dopo il disegno e la fotografia, un terzo livello di intervento.
Questa complessità diventa valore aggiunto, unitamente all’esaltazione del dettaglio.
Inoltre, l’espediente del frammento architettonico riflesso sul vetro di una finestra della facciata di fronte, documentato dalla fotografia (scattata ad hoc da Turati), risulta sorprendente innanzitutto per chi il monumento da cui è tratto già lo conosce, ma qui può ri-conoscerlo. Infatti l’angolazione inedita, l’incorniciatura sapiente, che isola ciò che normalmente risulta assorbito dal tutto, rendono la nuova immagine una rivelazione.
Scatti indagatori di dettagli che tuttavia, da un lato, garantiscono la privacy di chi abita la casa, divenuta schermo anonimo, dall’altro stimolano la fascinazione per un particolare altrimenti irraggiungibile.
Eppure a parlare non è altro che la pura realtà: solo che l’occhio dell’artista rivela di essa ciò che distrattamente ci siamo perduti, nel nostro viaggiare frettoloso, poco curioso, spesso miope.
Attraverso l’inquadratura di una finestra, il volto della città diventa tangibile nella catalogazione dei suoi stili, periodi, materiali.
Ne risulta una mappatura inedita del centro storico cittadino, dove trovano spazio la poesia dei riflessi, la bellezza di quella che non è altro che normalità. Una normalità che il fare artistico ci fa però cogliere come eccezione.
Una prassi a cui l’artista negli anni ci ha del resto abituato, con le sue installazioni ed i suoi lavori grafici e pittorici, opere in cui l’elemento compositivo è sempre fondamentale: un’indagine sulla natura, nei suoi aspetti più reconditi, fatti di intrecci dalle geometrie inaspettate, come pure sul paesaggio urbano, dove la luce scopre le architetture e le reinventa.
[Le opere “Brescia riflessa” sono esposte presso lo storico negozio Stoppini, in c.so Palestro 44/b a Brescia]
di Laura Giuffredi