Renzo, Lucia e la piazza degli incontri
ottobre 6, 2014 in Grammatica studentesca della fantasia, Racconti e poesie da Andrea Rigo
TIPOLOGIA NARRATIVA
Nel mezzo dei tumulti milanesi per la carestia del pane, Renzo scorge, tra la folla, la donna più bella che abbia mai visto. È Angelica, principessa del Catai, scappata dall’Oriente dopo un fulmineo e fallimentare matrimonio con il fante Medoro. Il giovane ne rimane folgorato, ma i doveri verso la promessa sposa Lucia lo tormentano.
Tormentato dai doveri verso la promessa sposa, Renzo non riesce a non rimuginare sulla propria situazione: Lucia è lontana da lui da molto tempo e le possibilità di un riavvicinamento sono scarse. Avrebbe senso continuare ad attendere un giorno che potrebbe non arrivare mai? Non sarebbe meglio vivere il presente e non sciupare la propria giovinezza? Dopotutto, che speranze di vittoria hanno due poveri filatori di seta contro un uomo potente, arrogante e impunito come Don Rodrigo? Proprio in quel momento Angelica, la bella principessa venuta dall’Oriente e causa dello stordimento di molti paladini cristiani e saraceni, viene sollevata dalla mano di un gigante: è Morgante, desideroso di poter ammirare da vicino la celeberrima avvenenza della donna e di mostrarla al compagno Margutte. Stordito dalle urla della giovane, Margutte si allontana di corsa e viene inseguito dal gigante che scaraventa a terra la figlia di Galafrone, in una piazza Duomo deserta e abbandonata dai cittadini intimoriti dalla monumentale figura.
Renzo, incantato, si fa avanti per soccorrere la malcapitata, ma all’improvviso sopraggiunge un uomo straniero, che si avventa sulla ragazza con la spada. Si tratta di Romeo Montecchi, scappato da Verona nel tentativo di dimenticare Giulietta Capuleti, la fanciulla di cui si è innamorato e che è disgraziatamente figlia della famiglia invisa alla propria. Preso dal desiderio di iniziare una nuova vita con la principessa del Catai, il giovane la rapisce e fugge, lasciando Renzo e i pochi rimasti come insensati e sciocchi.
Ormai deciso a tornare alla ricerca dell’indirizzo suggeritogli da Fra Cristoforo, Renzo s’incammina, ma s’imbatte in un uomo abbacchiato, che si presenta e gli chiede informazioni su luogo: è Mattia Pascal, giunto a Milano alla ricerca di una nuova vita, dal momento che al suo paese è stato dato per morto. Incuriosito dalla vicenda, Tramaglino lo invita proseguire insieme e lungo il cammino ha modo di ricambiare la confidenza e di raccontare la sua storia. Il fuggiasco gli consiglia di non abbandonare la speranza di ricongiungersi, un giorno, con la promessa sposa, e di attendere con gioia quel momento, visto non tutti hanno la fortuna di avere qualcuno che li ami di un amore sincero e duraturo.
Le parole di Pascal scuotono Renzo nel profondo. Ringrazia Pascal e si congeda da lui presso una locanda, determinato a ritrovare l’amata e a realizzare il destino che entrambi si erano prospettati, perché la volubilità umana non può riuscire dove la tracotanza di Don Rodrigo ha fallito.