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“La corrente”, capitolo 3

febbraio 12, 2015 in Racconti e poesie da Stefano Bottarelli

Sarzana-vicoloSarzana è cittadina di provincia, con quell’aria dimessa e insieme urbana della provincia italiana. Gigliola imboccò uno dei vicoli che portano alla stazione ferroviaria, voleva andare a vedere i treni. Vedere i treni era uno dei suoi gusti preferiti fin dall’infanzia, perché i treni conservavano qualche cosa di primitivo e tecnologico insieme, erano il risultato buono della rivoluzione industriale: mastodontici, roboanti, meccanici, e c’era anche la gente sui i treni, le persone, i viaggiatori, i fischietti dei capistazione, le valigie, i sottopassaggi, le antiche locomotive sorpassate e ancora in funzione, e poi i merci, la polizia ferroviaria: tutto ciò che ineriva al viaggio ferroviario, il viaggio per antonomasia, quello lungo, lontano, vero, partenza e ritorno, con sibili e cigolii di freni, respingenti, annunci ai passeggeri, biglietti da convalidare, signore sudate in ritardo, signorine sole e giovanotti in compagnia: ingredienti indispensabili del Novecento, soprattutto quello anteguerra, di certe cartoline dimenticate negli angoli dei cassetti. Leggi il resto di questa voce →

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La saggezza del gatto conforta la vecchiaia

febbraio 10, 2015 in Recensioni da Mario Baldoli

augéArrivato all’età di 79 anni, Marc Augé riflette sulla vecchiaia nel suo ultimo libro Il tempo senza età (trad. Daniela Damiani, Raffaello Cortina editore).

Tutto nasce quando, per la prima volta, un giovanotto gli offre il posto su un bus.

Un’offesa: significa che è diventato vecchio. Basta questo piccolo gesto per capire che la vecchiaia piomba addosso all’improvviso. Subito si pensa al crollo biologico cui può seguire quello mentale, mentre “il tempo lungo della psicologia soggettiva porta a distinguere corpo e animo” e fa “credere all’immortalità di un principio spirituale”.

How old are you? Quanto vecchio sei? dice spietatamente l’inglese. Leggi il resto di questa voce →

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Sono Vecchia!

febbraio 10, 2015 in Racconti e poesie da Roberta Basche

Anna Ancher, "Anna Edvig Brondum nella stanza blu", 1913

Anna Ancher, “Anna Edvig Brondum nella stanza blu”, 1913

Cammino lentamente, ho l’artrosi alle anche, forse anche alle ginocchia, ma il pomeriggio me ne sto comodamente seduta nella poltrona rossa, davanti al fuoco, a leggere un libro.

E’ uno di quei libri dei quali da giovane rimandavo sempre la lettura. Leggo e rileggo i classici. Per Don Chisciotte la vecchiaia è il momento giusto!

Accoccolato ai miei piedi, un bel gatto nero dal pelo soffice fa le fusa.

Nessuno mi costringe più ad uscire quando non voglio… l’affaticamento dovuto all’età, il mal di schiena, la tosse che potrebbe trasformarsi in polmonite.

Posso fare ciò che voglio. Invito un’amica, discorro con lei piacevolmente, beviamo un caffè senza dover guardare l’orologio. Leggi il resto di questa voce →

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Amore, amor, di nostra vita ultimo inganno

febbraio 9, 2015 in Grammatica studentesca della fantasia, Racconti e poesie da Margherita Tommasi

TIPOLOGIA NARRATIVA
Cosa succederebbe se Beatrice, anziché condurre Dante attraverso i cieli del Paradiso, si innamorasse di Virgilio e scappasse con lui nel profondo Inferno?

giani-18051Dante si sente come se avesse ricevuto un colpo improvviso, come se la lunga lama di un pugnale gli avesse trafitto pelle, carne e cuore. Gli gira vorticosamente la testa, gli tremano le gambe, teme di svenire, ma due braccia decise lo costringono a rimanere in piedi. La sua guida, la sua luce nel buio dell’inferno, il suo poeta illustre – Virgilio – lo  sorregge e lo fa sedere sulla roccia alla loro destra.

Il vento impetuoso si è d’un tratto calmato e Paolo e Francesca osservano ammutoliti la scena. Leggi il resto di questa voce →

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Gora

febbraio 8, 2015 in Il questionario di Proust per nuovi bresciani da Beatrice Orini

goraNome: Gora

Età: 18 anni

Paese di provenienza: Senegal

In Italia dal: 2007

Religione: musulmano

Scuola: Istituto di Formazione Professionale

Che cosa mi piace di Brescia: la Freccia Rossa (centro commerciale)

Che cosa non mi piace di Brescia: che non c’è lavoro Leggi il resto di questa voce →

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Andata e forse ritorno: è così semplice emigrare dall’Italia (2)

febbraio 6, 2015 in Fuga dall'Italia da Chiara Zonta

NottinghamÈ impressionante quanto velocemente mi sono ambientata.

Certo, questo è un altro mondo, e ci sono aspetti nella mia nuova quotidianità che mi risultano ancora difficili da metabolizzare – tipo i rubinetti separati per l’acqua calda e quella fredda, il gusto del caffè, i prezzi generalmente più alti, una volta attivato il convertitore pound-euro. E poi, il senso di marcia (su corsia, marciapiede, scala mobile) sul lato opposto, sulle monete c’è la siluette di Queen Elisabeth II, le prese per la corrente, le unità di misura (Libbre? Pinte? Miglia?) e mille abitudini sono diverse, ma niente di tutto questo è stato debilitante finora. Curiosità e novità di cui prendere atto, gestibili, pure divertenti. Leggi il resto di questa voce →

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“La corrente”, capitolo 2

febbraio 5, 2015 in Racconti e poesie da Stefano Bottarelli

Quella casa raggiunta in corso Garibaldi per Gigliola era un tempio. Il suo ultimo riferimento ad un possibile rifugio là andava, ogni volta. Gigliola si sentiva bene in quella dimora non tanto antica, spaziosa anche se non grande, rivolta con un fianco alla brezza di mare che qualche sera arrivava lì dalle marine distanti chilometri. Era vicino al Duomo, quello della freccia ancora conficcata come una spina nel palmo di una mano chiara come il marmo lucido che la ricopriva. Quella piazzetta estesa a poco della strada principale che taglia quei centri minori come Sarzana era l’agorà delle burle giovanili della nostra fanciulla, ora donna, nelle serate estive meno torride e arieggiate, con gli amici di sempre persi per la via da quando Gigliola viveva la propria esistenza musicale a Firenze.

Attraversò con l’auto la piazzetta ciarliera di un’acqua che gorgogliava dalla fontana mai sazia, si avviò presso il proprio rifugio dopo aver lasciato l’automobile lì vicino. Si era incamminata con una ondulante fretta giovanile, tipica di chi ha risolto un proprio caso e se lo vuole lasciare alle spalle. Le scale di casa erano ripide dopo un portone dal lucido battente, l’atrio modesto nell’arredamento, ma solamente quella casa aveva un profumo indecifrabile e insieme nobile vicino alle narici della nostra ragazza, come una lieve brezza amarognola con un che di stantio e di riconoscente insieme verso colei che lo fiuta.

sarzana Leggi il resto di questa voce →

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Tragedia a Cartagine. Fuggito l’amante, la regina si toglie la vita

febbraio 4, 2015 in Grammatica studentesca della fantasia da Camilla Quagliotti

TIPOLOGIA GIORNALISTICA

Kauffman_-_Virgilio_legge_l'Eneide_ad_Augusto_e_Ottavia (1)Un giovane reduce dalla guerra di Troia ha abbandonato, questa notte, le sfarzose lenzuola della regina Didone, con la quale aveva iniziato una voluttuosa relazione. Sono ignote le cause, ma tragiche le conseguenze: Cartagine, dopo l’illusoria parentesi rosa, si è infatti tinta di rosso.

E. era giunto in città da qualche mese e si era subito innamorato della regina, facendo nascere false speranze nella popolazione, che vedeva in lui il futuro governatore.

Ma, dopo le inaspettate e tragiche vicende, la situazione si è drasticamente ribaltata. Alle prime luci dell’alba, Didone ha realizzato che l’uomo cui stava per affidare la propria vita l’ha tradita.  Leggi il resto di questa voce →

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Versi che medicano l’animo… I “Dialoghi silenziosi” di Elisabetta Cabona

febbraio 3, 2015 in Recensioni da Piera Maculotti

cabona - dialoghiRitorna, luminosa e gentile, la poesia di Elisabetta Cabona, pronta ad abbracciare fiori e cielo, sogni e silenzio.

Brevi versi lievi che intrecciano sorriso e pensiero, bellezza e mistero.

Con i nuovi Dialoghi silenziosi (Manni pp.71 €12) prosegue l’intimo, intenso colloquio con le care presenze di una vita: affetti e ricordi; miti antichi tra domande e speranze; e poi nidi, erbe e stelle, segni di una Natura da sempre amata e interrogata.

Parole vive nate dall’ascolto delle cose vicine, o della voce, misteriosa, del silenzio: voce profonda… che viene da lontano, più lontana dei giorni conosciutiLeggi il resto di questa voce →

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Lo scacco della ragione

febbraio 3, 2015 in Recensioni da Mario Baldoli

La ballata di Adam HenryIan McEwan nel suo ultimo romanzo arrivato in Italia, La ballata di Adam Henry (titolo originale The Children Act, trad. Susanna Basso, ed. Einaudi) riprende in forma nuova e con una conclusione inattesa i problemi su cui maggiormente si è soffermato nella sua intera opera: il difficile (rovinoso) rapporto di coppia e lo scontro fra fede e scienza. Temi che l’hanno toccato profondamente e personalmente, su cui ha scritto varie volte, anche  separatamente. Come il duro  e contrastato divorzio dalla prima moglie col complicato affidamento dei figli.

In quest’ultimo libro, tuttavia la storia va oltre: il finale rende incandescente e contraddittoria la ferrea logica del racconto, di quel professore e quella giudice, due sposi  ormai distanti tra loro, della decisione di lei su un testimone di Geova che rifiuta le trasfusioni, del processo descritto – come al solito – minuziosamente. Leggi il resto di questa voce →

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