“Madri” di Luca Casadio e Massimo Giuliani
maggio 18, 2016 in Recensioni da Piera Maculotti
“Dal complesso di Edipo alle madri reali” (Castelvecchi)
Essere madre: una speciale – singolare – esperienza.
Fare da madre: una funzione complessa, sociale e diffusa che può coinvolgere diversi soggetti – non esclusivamente femminili – e diverse generazioni.
E dunque è particolarmente appropriata la declinazione al plurale del titolo – “Madri” – per il libro (Castelvecchi pp.190 €16,50) dei due psicologi e psicoterapeuti Luca Casadio e Massimo Giuliani.
Un saggio originale che pone al centro dell’attenzione – e nel cuore del testo – la verità di storie vere, vive e varie; introdotte e seguite da riflessioni teoriche che – con lo stesso taglio narrativo diretto e coinvolgente – aprono a strumenti psicologici nuovi al passo con le trasformazioni e le sfide di oggi.
Com’è, oggi, la Madre Ideale? Quali le doti da coltivare, le virtù da onorare?
Il testo non da ricette; anzi, invita piuttosto a liberarsi dalla gabbia di astratti schemi fissi, vecchi e nuovi; di norme passate così spesso moralistiche e colpevolizzanti, con la figura materna responsabile sempre di tutto.
Il termine madre definisce una relazione (non c’è madre senza un figlio); e la maternità rimanda al basilare rapporto diadico. Ma perché, dopo il due, non pensare al tre? Al molto che sta attorno: alla coppia genitoriale e alla famiglia (quella attuale ma anche quella d’origine); al contesto ambientale; alla rete di rapporti di cui ciascuno è parte.
E’ una visione triadica e sistemica, un punto di vista dinamico e relazionale quello proposto da libro: la vita è un processo; diventare madri è un cambiamento; essere genitori è una trasformazione (e una crescita) continua.
Apprendere ad apprendere… è una capacità preziosa; una sana spinta a rimodellare gesti, gusti, pensieri; a reinventare i propri passi.
Ciascuno cambia sulla base della propria personale esperienza; grazie a quella dotazione – emotiva e comportamentale – che si forma fin dall’infanzia in famiglia; e che può evolvere poi, sorreggendo quando occorre affrontare ostacoli, fronteggiare vincoli, trovare risorse…
Lo raccontano con efficacia i dieci ritratti di madri; una molteplicità di vissuti esistenziali, trame familiari, modalità genitoriali (anche d madri e padri omosessuali).
Persone reali, comuni, tutte diverse, dentro famiglie rigide o caotiche, con rapporti freddi o vischiosi, tra eventi straordinari o le ordinarie quotidiane follie che la ricca esperienza clinica dei due autori attesta.
E, tra le righe di una sapiente finzione narrativa, affiora la realtà del nostro mondo (complesso e meraviglioso), palpita la vita di persone vere; e di due speciali personaggi. C’è la scrittrice ebrea, morta ad Aushwitz, Irène Némirovsky, stretta tra “narcisismo materno” e “perifericità paterna”. C’è, intensamente narrata da Massimo Giuliani, l’avventura di un tormentato Bruce Springsteen, salvato dal rock and roll; e dalla mamma. Una donna d’origine italiana, vitale e tenace, frugale e ospitale, che addita al figlio la via della resilienza. E così le ferite si fanno creatività…