Le Ali di Berta
dicembre 26, 2021 in Arte e mostre, Letteratura per l'infanzia e l'adolescenza, Recensioni da Roberta Basche
C’è un unico spazio consentito alle donne svedesi (e non solo a quelle) nei primi anni del ‘900: la casa e il servizio al marito, se sono donne borghesi; ma perlopiù, oltre alla famiglia e ai lavori domestici, le troviamo a lavorare nei campi, a seminare, raccogliere, spigolare.
Il libro di Sara Lundberg Le ali di Berta, pubblicato dall’editore Orecchio acerbo, racconta la storia vera di una vita spesa non solo per l’emancipazione, ma per realizzare un ideale.
Ad Hammerdal, un paesino della Svezia, in una fattoria abita una bambina coraggiosa e determinata che non ha alcuna intenzione di camminare nella tradizione. Si chiama Berta Hansson.
Il suo sogno è diventare un’artista. Ama leggere, disegnare, ascoltare musica.
Quando porta al pascolo gli animali traccia a matita su un quadernetto schizzi del paesaggio e delle mucche.
Se fossi un uccello potrei volare via da questo paese. Lontano. In un posto dove poter essere quella che sono.
La sua passione è incoraggiata dalla mamma a cui dona i disegni e un uccellino di argilla blu sperando che possa aiutarla a guarire. La mamma è sempre nel letto e Berta, le due sorelle e il fratellino, non possono abbracciarla perché ha una malattia contagiosa, la tubercolosi. La mamma si stanca facilmente, tossisce spesso e quando Berta ha 16 anni muore.
Il desiderio di Berta di diventare artista viene ostacolato in parte dal padre, proprietario di una fattoria, che a fatica si convince dell’opportunità di far studiare la figlia permettendole di diventare maestra ma non di frequentare una scuola d’arte:
“Tanto non saresti mai stata granchè come donna di casa” le dice quando Berta esprime il proprio desiderio di studiare e di non fermarsi a lavorare nella fattoria.
Berta si allontana da casa per studiare e diventa insegnante elementare ma continua a disegnare e dipingere fino all’incontro inaspettato con un’artista che, meravigliata dalle sue opere, la mette in contatto con una galleria d’arte di Stoccolma dove espone i suoi quadri in una mostra monografica.
Il testo della pittrice Sara Lundberg è riccamente illustrato con foreste e paesaggi invernali, scorci della vita domestica e contadina, bambini a scuola e nei cortili. Le immagini dipinte a tempera ed acquerello con inserti di collage sono caratterizzate da colori brillanti e tratti decisi.
L’autrice del libro( tradotto dallo svedese da Maria Valeria D’Avino) ha voluto rendere omaggio con questo luminosissimo albo all’artista svedese Berta Elisabet Hansson.
Berta, nata nel 1910 e morta nel 1994, fu un’educatrice e pittrice famosa soprattutto per i suoi ritratti di bambini e di donne. L’apprezzamento della sua pittura da parte dell’artista Elsa Björkman-Goldschmidt e la frequenza di corsi d’arte la condussero a dedicarsi a tempo pieno alla pittura e alla scultura. Nei primi anni ’50 trascorse circa un anno in Sudafrica dove rimase fortemente colpita dalla situazione di apartheid; al ritorno in Svezia si impegnò a raccogliere fondi per supportare progetti di emancipazione delle donne sudafricane.
Durante la sua carriera ha stretto rapporti di amicizia con alcune importanti artiste svedesi come Vera Nilsson e Ninnah Santesson. Le sue opere, definite dalla critica espressioniste, si trovano al Museo nazionale e al Museo di arte moderna di Stoccolma oltre che in gallerie private.
La passione e le difficoltà affrontate da Berta si intrecciano in questo racconto che invita a lottare per inseguire i propri sogni.
Per visualizzare le opere esposte al museo nazionale di Stoccolma accedere tramite il link http://collection.nationalmuseum.se/eMP/eMuseumPlus?service=RedirectService&sp=Scollection&sp=SfieldValue&sp=0&sp=11&sp=3&sp=SdetailList&sp=0&sp=Sdetail&sp=5&sp=F
di Roberta Basché