Il giustiziere della malga
dicembre 20, 2013 in Approfondimenti da Claudio Ianni Lucio
Quando l’uomo col fucile incontra l’uomo disarmato, l’uomo disarmato è un uomo morto. Figuriamoci poi se tra i due inizia un corpo a corpo al quale il primo partecipa senza abbandonare l’arma. E figuriamoci poi se l’uomo disarmato, oltre a essere disarmato, è anche impaurito.
Molte voci, tra le quali tutto il paese di Serle (Bs), stanno difendendo in questi giorni Mirko Franzoni, il novello Charles Bronson della Valle Sabbia, reduce dall’omicidio commesso il 14 dicembre scorso ai danni di un ladro 26enne sorpreso ad abbandonare, dopo il furto, la casa abitata dall’imputato e dal fratello (secondo alcuni, mentre secondo altri sarebbe dimora esclusiva del fratello).
Le versioni dello svolgersi dei fatti proposte finora sono diverse e, per certi aspetti, discordanti (anche perché ho l’impressione che si sia formata, fin da subito, una coltre di omertà a difesa del Giustiziere della Malga), perciò è meglio considerare soltanto gli elementi certi: Mirko Franzoni, accortosi di un furto in corso nell’abitazione del fratello, ha imbracciato un fucile calibro 12, dandosi all’inseguimento di uno dei due ladri (ladro di cui ho scoperto il nome solo oggi, Eduard Ndoj, visto che l’unico a essere riportato dappertutto è quello dell’Ernesto Sparalesto della Valle. Però ho saputo benissimo fin dal principio che lo svaligiatore morto era di nazionalità albanese, questo lo precisano con dovizia quasi tutti) e raggiungendolo circa due ore più tardi. A quel punto, secondo la versione del Franzoni, avrebbe avuto luogo una colluttazione nel corso della quale il ladro ha rimediato un colpo a bruciapelo che l’ha successivamente portato alla morte. L’unica dichiarazione che io abbia sentito uscire dalla bocca del fratello, che poi sarebbe la vittima reale del furto, recitava, più o meno: Gli avevo detto che avrei chiamato i carabinieri la mattina, ma lui è voluto andare a cercare il ladro.
La vicenda è stata ormai travolta da un caos d’opinione difficilmente districabile, dove chiunque, basandosi spesso su sfumature dell’accaduto più supposte o immaginate, o comunque non confermate, si schiera da una parte o dall’altra, arrivando in certi casi a tirare in ballo una presunta “legittima difesa”.
Come già detto, i particolari dell’accaduto non si conoscono a fondo, e probabilmente non verranno mai chiariti. Temo, anzi, che l’unica cosa a verificarsi sarà un incremento della confusione. Tuttavia è possibile operare una ricostruzione dei fatti.
Mirko Franzoni non era all’interno dell’abitazione e così nemmeno i due uomini che lì si erano introdotti e che già stavano scappando dalla finestra, ma, accortosi della loro presenza (attraverso una dinamica ancora oggetto di discussione), ha deciso di improvvisare un inseguimento. Dopo quasi due ore di caccia all’uomo, durante le quali l’Orlando Derubato di Serle ha braccato per calli e boschi il Mariuol Fuggiasco dimenticandosi, forse imbrigliato da una rabbiosa pazzia lunare, di avvertire le autorità competenti (che, terrei a precisare, esistono apposta), è avvenuto l’agognato incontro. Non è stato chiarito nel dettaglio come si sia giunti allo scontro. L’unica cosa certa è che Mirko Franzoni l’ha affrontato col fucile carico, la sicura disinserita e il dito sul grilletto, altrimenti il colpo non sarebbe partito da solo, o almeno non avrebbe colpito il fuggente Eduard a bruciapelo e in un punto vitale, uccidendolo (mi pare ridondante sottolinearlo, ma il ragazzo è morto sul serio. Morto. Non svenuto, o ferito. Morto. Avete presente, no, la Morte? Il Tristo Mietitore, la Fine, l’Eterno Oblio, la Nera Signora, la Notte Senza Fine, ecc).
Può darsi che si sia realmente difeso, forse non ha dato vita lui alla colluttazione. Avete appena compiuto un furto, siete disarmati e in fuga, venite raggiunti dal vostro inseguitore caricato a collera e pallettoni, sono due ore che vi sembra di giocare a Jumanji e voi che fate? Gli saltate addosso? Un tizio furibondo, perché voi avete ingiustamente derubato suo fratello, ha un fucile puntato verso di voi e può ammazzarvi in un click; non vi resta altro da fare che avviare la lotta, abbandonando ogni timore. Si vive una volta sola, che diamine! Insaziabili novelty seeker che non siete altro.
Gli inquirenti, all’inizio, avevano parlato di omicidio volontario. Che l’omicidio sia volontario o meno, ci sono troppi elementi che, a differenza della tragica fine, sono assolutamente volontari: l’inseguimento del ladro al di fuori della proprietà, la scelta volontaria di non avvertire né i Carabinieri né la Polizia e la partecipazione a uno scontro corpo a corpo con l’ausilio di un fucile.
Io non so voi, ma non mi sento affatto al sicuro. C’è un uomo a piede libero che, se solo provi a rubare due soldi a suo fratello, è capace di mettere su una battuta di caccia che neanche quella alla volpe al solo scopo di snidarti e, se capita, farti secco. Inoltre, pare che da quelle parti tutti gli diano ragione. Com’è risaputo, l’aria montana è rarefatta.
Immagino che, se non fossi mai stato a Serle, visiterei la Valle Sabbia partendo da Bagolino. Almeno lì fanno il bagòs.