I dolori del giovane Renzo

novembre 24, 2014 in Grammatica studentesca della fantasia, Racconti e poesie da Chiara Rassu

TIPOLOGIA NARRATIVA
Nel mezzo dei tumulti milanesi per la carestia del pane, Renzo scorge, tra la folla, la donna più bella che abbia mai visto. È Angelica, principessa del Catai, scappata dall’Oriente dopo un fulmineo e fallimentare matrimonio con il fante Medoro. Il giovane ne rimane folgorato, ma i doveri verso la promessa sposa Lucia lo tormentano.
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Edvard Munch, “Separation” (1896)

Angelica – la bella, bellissima Angelica – emerge dalla folla. Renzo non sente più alcun rumore, non ode le grida, i pianti, non vede i bambini che fuggono, gli uomini si azzuffano: tutto, in lui, è calamitato verso i biondi capelli della donna, le sue spalle nude, l’abito bianco, gli occhi brillanti. «Angelica»… Il nome gli affiora sulle labbra, non può che essere lei, la principessa del Catai, famosa in ogni continente per la sua soave beltà. Il giovane la segue, con lo sguardo e con i piedi, mosso da folle e urgente desiderio, dal bisogno di toccare quella pelle per accertarsi che sia reale. 

Renzo non è che un umile filatore di seta, non sa nulla di letteratura, eppure è consapevole di trovarsi di fronte a una creatura superiore. Capisce in un solo attimo cosa significhi avere una musa, l’entusiasmo febbrile che anima la necessità di immortalare su carta questo tipo di donna, di renderla eterna. Ogni sua certezza viene stravolta, compresa quella relativa all’amore per la piccola, fragile e amata Lucia.Lucia! Lucia dai capelli neri e lisci come la seta, gli occhi castani, Lucia dolce e delicata, Lucia dal timido sorriso. Come può anche solo essere paragonata ad Angelica? Come può reggere il confronto?

Renzo aumenta il passo, si tormenta le mani: forse la sua proposta alla ragazza è stata prematura, forse non si può pensare al matrimonio se si conosce solo il proprio minuscolo paese, se ci si preclude il resto del mondo. Il cuore batte così forte da fargli male, il respiro è sempre più affannoso: vorrebbe fermarsi un attimo, ma ha paura di perdere di vista la donna. Non si è mai sentito in questo modo. Certo, Lucia sa farlo stare bene, è il tipo di donna che aveva sempre pensato di volere accanto – laboriosa, silenziosa, abile nelle faccende domestiche –, ma solo ora si rende conto che ciò non è abbastanza: è la passione quello che lui cerca, il calore e non la tranquillità, l’esplosione dei sensi e non un pacato benessere. «Mi dispiace, piccola Lucia, non posso continuare questo viaggio, non posso venirti a cercare, ora questa donna si è presa il mio cuore» mormora tra sé.

Milano sembra diventata un cerchio di cui Angelica è il centro perfetto. C’è del pane sulla strada, e ci sono sacchi di farina, ma per Renzo perfino il cibo diventa insignificante. Non è da lui quell’atteggiamento: è abituato alla praticità e all’azione,  ma da quando è partito si sente diverso. Forse la ricerca di Lucia è stata solo un pretesto per iniziare un’avventura, per sfuggire alle costrizioni sociali e alle aspettative dei compaesani, forse era l’occasione che aspettava per andarsene. Il giovane ha bisogno di capire cosa gli sta accadendo, e ritiene che solo Angelica, colei che gli ha ribaltato l’anima, possa aiutarlo.

Già immagina la sua voce: soave, intensa, simile al canto di una sirena, capace di fargli ribollire il sangue nelle vene. Può vedere le sue labbra arricciarsi mentre pronuncia dolci parole, i denti perlacei risplendere. Renzo non può aspettare, deve parlarle, e deve farlo subito. Accelera il passo nel tentativo di raggiungerla, quand’ecco che la donna si ferma: per una frazione di secondo il ragazzo pensa che lo stia aspettando, che sia per lui… Ma in quel momento arriva una carrozza, ed Angelica vi sale senza esitazione. Renzo è incredulo: corre per arrivare da lei, ma senza successo, e quando capisce di aver perso ogni speranza, si siede e inizia a piangere.

Resta così per molto tempo, immobile sul ciglio della strada, fissando il punto in cui la donna è scomparsa, svuotato, smarrito, incapace di reagire, quando ad un tratto capisce: le passioni sono sì forti e intense, ma allo stesso tempo rapide e ingannevoli. L’innamoramento è immediato e folgorante, ma altrettanto rapidamente può sparire. Rincuorato, il giovane afferra un panino da terra, si rialza e riparte alla ricerca della sua promessa sposa.

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