La follia regna sovrana
gennaio 12, 2015 in Grammatica studentesca della fantasia da Lucia Accordini
TIPOLOGIA GIORNALISTICA
Un giovane reduce dalla guerra di Troia ha abbandonato, questa notte, le sfarzose lenzuola della regina Didone, con la quale aveva iniziato una voluttuosa relazione. Sono ignote le cause ma tragiche le conseguenze. Cartagine, dopo l’illusoria parentesi rosa, si è infatti tinta di rosso.
La ragione di una simile strage non è ancora stata spiegata con precisione ma un punto è chiaro: la gelosia e il desiderio di vendetta della regina Didone, arrestata nella notte dopo aver seminato il terrore. È lei l’unica indagata dagli inquirenti, dato il numero altissimo di testimoni oculari, che l’hanno vista pugnalare chiunque le capitasse vicino in quel tragico momento di delirio. È lampante il motivo scatenante di questa momentanea ma lunga perdita di lucidità: l’abbandono da parte del giovane amante di nome Enea, partito da Cartagine senza fornire spiegazioni a Didone. Al suo risveglio la donna si sarebbe accorta dell’assenza dell’amato, facendo forse anche in tempo a vedere la sua nave in partenza e la vela dispiegarsi verso destinazioni ignote. Dopodiché il caos.
La regina ha preso un coltello che si trovava sul luogo, forse lasciato proprio dallo stesso Enea, e ha iniziato a colpire ogni malcapitato che ha incidentalmente incrociato il suo cammino. Risultato: una carneficina. La direzione era forse quella del porto. «Probabilmente la rabbia e il desiderio di vendetta le hanno offuscato la mente e la vista, fino a farle scorgere le fattezze dell’amante nel volto dei passanti» dice lo psichiatra che al momento collabora con la polizia. Le dinamiche dei fatti sono dunque accettate. Resta un gravoso dubbio da sciogliere: come mai non è stato possibile fermarla? E restano le diciannove vittime di un nuovo episodio di violenza che ha dell’incredibile e che continuerà a scuotere la comunità cartaginese per molto tempo.