Fabbriche nella notte di Giuseppe Raspanti
agosto 8, 2013 in Recensioni da Piera Maculotti
Vive parole, in libertà. Vigilata da una scrittura sapiente – lirica e narrativa insieme – ricca di luce tra l’ombra di quelle Fabbriche nella notte (Aveit pp.179 €15) che danno il titolo al bel libro di Giuseppe Raspanti.
Nato nel ’53 a Mantova, dal 2005 vive in terra bresciana tra le vigne, il verde e il Sebino; è esperto di basket, ama il teatro d’avanguardia, vigila (anche per professione) sul passaggio del tempo, con lo sguardo attento al paesaggio, soprattutto a quello dell’anima.
E’ da lì che salgono inattesi pensieri, lievi, duri, saldi, luminosi; ladri di ricordi antichi, si affacciano alla mente, feriscono, scuotono, aprono squarci e spiragli…
Memorie, immagini, storie, in versi o in prosa: l’amore, respiro vitale sempre presente; il passato che non passa mai, denso di addii e rimpianti, di grandi slanci e sbagli e abbagli; il dolore, il vuoto, il sogno; il destino o il divino…
Giochi verbali, disegni espressivi diversi, ma la partita è la stessa: una sfida tra il tempo e il silenzio, tra nostalgia e fantasia, tra curiosità e disincanto… “Abbiamo nascosto/ la vita/ sul fondo”. Siamo “ombre stanche… è inutile cercare, vano scavare”…
Meglio allora farla riaffiorare, la vita; sentirne gli echi e i segreti. E con i sensi tutti ben accesi, ascoltare, osservare, scoprire tracce, anche quelle sparse e disperse. Assaporare l’attimo, annusare l’altrove… Per non arrendersi al Nulla.
Risponde così Giuseppe Raspanti al richiamo della pagina bianca, che riempie con forza e leggerezza. Con la speciale abilità di tras–Forma–re le parole in Fabbriche di luce e di senso; voce che insegue i moti del cuore, la musica, anche aspra, dell’anima.