Una donna spezzata

febbraio 9, 2013 in Recensioni da admin

Il romanzo di Giada Lovelorn edito da Marco Serra Tarantola

CoverInflessibile. All’urto e al flusso della vita non si flette, pronta a spezzarsi pur di non piegarsi. Frangar… non flectar : il duro monito latino – mi spezzerò… non mi piegherò – fa da eloquente sottotitolo al romanzo Una donna spezzata (Marco Serra Tarantola). Un denso racconto biografico firmato – ancora una volta – da Giada Lovelorn, nome senza volto ma con un’anima semantica che rimanda tanto alla lucente durezza della pietra (Giada) quanto alla disperazione d’amore (Lovelorn). Connotazioni che ben s’addicono anche alla nuova pubblicazione (la terza dopo il romanzo Marta, 2004 e la raccolta lirica Vita di un amore, 2006, tutti editi da Serra Tarantola).

L’amore è la mia fede e la mia religione… confessa Ianira, donna spezzata protagonista di quel lungo colloquio psicoterapeutico che fa da struttura narrativa alla storia. Un dialogo, anzi quasi un monologo della paziente, un’autoanalisi che Alessia – sensibile medico dell’anima – accoglie con tale partecipazione che il rapporto professionale si fa amicizia.

Dolore, paura, diffidenza: Ianira sconta il tormento di un matrimonio sbagliato, dieci anni con un uomo ricco, prevaricatore, violento. Uscita da un’infanzia felice, da una famiglia serena, non conosce né attacco né difesa; subisce, s’arrende, si fa suddita obbediente, rinuncia persino all’amatissimo canto lirico… Un vuoto cupo prima della sospirata separazione. Poi, forse, una luce s’accende: un Lui affascinante, generoso, appassionato (e sposato).

Lei s’affida, fiduciosa e fragile, novella Butterfly… tra le braccia di un inedito pucciniano tenente Pinkerton, adorato traditore… Ianira, amante a tempo, è solo una delle gemme (una Giada?) del suo mosaico dentro una precaria relazione d’amore senza il crisma della legalità; intensa (il-legittima) difesa contro un male di vivere che avanza, tra nuovi lutti e perenni dubbi… Il talento vince? La virtù trionfa? L’onestà paga? Perchè l’amicizia è così spesso una trappola? Interrogativi esistenziali che l’avventura psicoanalitica mette in scena e che Giada Lovelorn rivolge alla platea del mondo… Mentre attorno lo spettacolo delle vita va… tra conformismo e ipocrisia, lacrime e sorrisi, sogni e silenzio…

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