“La chiave di violino”, il nuovo giallo bresciano di Annamaria Naso
febbraio 22, 2015 in Recensioni da Piera Maculotti
D’improvviso tutto finisce. Succede in una gelida notte di gennaio, tra il vento e la luna piena. Sono i giorni della merla quando cala il buio sulla vita di Carlo Altieri, anche se le luci restano accese nella sala della sontuosa villa.
Ma perché proprio lui, stimato da tutti, amato da molti? Lui, brillante e celebre direttore d’orchestra…
È “La chiave di violino” (Agemina Edizioni, pp. 172 € 12) ad aprire il mistero, a sciogliere il chiuso enigma con un giallo bresciano coinvolgente e veloce.
L’autrice – Annamaria Naso, siciliana, oggi residente a Pisa – ha vissuto e insegnato per anni a Brescia; qui ha incontrato esperienze, abitudini, ambienti che fanno da sfondo alla storia: una vicenda di intrecci e snodi diversi, di mondi, modi e voci plurali, come ben testimonia la varietà della lingua scelta, dialetto compreso.
A far luce sull’oscuro crimine è Mara Nicolosi, giovane commissario di polizia, donna colta, decisa, bella… Da quattro anni è a Brescia e – col sole della Sicilia nel cuore – ha bene in testa il suo dovere: trovare i colpevoli, arginare il Male, lavorare.
E non da sola: collaborare è la parola d’ordine, sua e della sua dinamica, eterogenea Squadra Investigativa. Disponibilità, apertura, rapidità: è lo stile che caratterizza la serrata indagine; due settimane d‘impegno ininterrotto: tracce, indizi, analisi (“la genetica non mente mai”!), controlli e interrogatori, intuizioni e riunioni. Un gran laurà per l’efficiente poliziotta e per i tanti che in parte a lei – come dice il gergo della Leonessa d’Italia – sgobbano fes fes… Fino al sollievo – e scioglimento – finale, dentro una vita bresciana provinciale e globalizzata, chiusa e generosa, che Annamaria Naso sa disegnare con efficacia.