Egidia Beretta Arrigoni racconta il suo Vik

aprile 12, 2013 in Recensioni da Sonia Trovato

Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

Dovessi un giorno morire, tra cent’anni, vorrei che sulla mia lapide fosse scritto quello che diceva Nelson Mandela: “Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare. Vittorio Arrigoni: un vincitore”. 

il viaggio di vittorioIo non ho le zanne perché non sono un lupo, scriveva Vittorio Arrigoni in un tema di seconda elementare. E guardando alla sua straordinaria biografia, raccontata dalla madre Egidia Beretta nel volume Il viaggio di Vittorio (Dalai Editore, 2012, pp. 185), si comprende come in queste parole ci fosse già l’essenza dell’adulto che consacrò la propria vita a battersi contro i “lupi” e in difesa degli oppressi. Leggi il resto di questa voce →

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Rinascimento e Antirinascimento. Firenze nella cultura russa fra Otto e Novecento di Lucia Tonini

aprile 9, 2013 in Recensioni da Laura Giuffredi

Il volume a cura di Lucia Tonini (Firenze, Leo Olschki, 2012) ha avuto la prima origine nel convegno organizzato dal gabinetto Vieusseux nel dic. 2003, in occasione dei trecento anni dalla fondazione di San Pietroburgo. I diciannove saggi che lo compongono, di studiosi italiani e russi, illustrano con varietà di temi e da diverse angolazioni, il dialettico rapporto tra il Rinascimento italiano, fiorentino in particolare, e un “antirinascimento” russo che, nell’approfondire la conoscenza del primo, lo guarda con diffidenza, se non lo demonizza addirittura.

Per inquadrare la questione, basterebbe ricordare la reazione di Lev Tolstoj davanti alla Madonna Sistina di Raffaello, a Dresda,  nel 1902 (ne parla S.N. Bulgakov (Due incontri (dal libro di memorie), 1898-1924): “…soffocava dalla rabbia, bestemmiando come un ossesso… E che sarà mai? Una che ha fatto un figlio… E allora? Che cosa c’è di speciale?…” Leggi il resto di questa voce →

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Barbablù
, l’atteso nuovo romanzo di Amélie Nothomb

marzo 10, 2013 in Recensioni da Piera Maculotti

BarbabluIl racconto vola come un fulmine nel cielo sereno di una scrittura veloce, pulita, perfetta. Piena di colori, com’è evidente fin dal titolo – Barbablù – che campeggia tra il nero e il giallo della bella copertina: è il nuovo romanzo di Amélie Nothomb, tradotto da Monica Capuani, fresco di stampa (Voland, collana Amazzoni pp.112 € 14).

Paris, VII arrondissement, un antico palazzo sontuoso. Lei è una ragazza belga in cerca d’alloggio. Lui è uno strano aristocratico spagnolo, estremo misantropo in esilio in Francia (e in esilio dal mondo…); scapolo ambitissimo, il più nobile della terra (discende dai Cartaginesi – dice – e da Cristo, che è un don Chisciotte moltiplicato per quindici).

Don Elemirio Nibal y Milcar cerca una nuova inquilina. Ne ha già avute otto (tutte otto scomparse, chissà come, chissà perché). La giovane Saturnine sarà la nona.

Il destino lo vuole; e così parte l’insolita convivenza tra l’eccentrico proprietario e la bella, grintosa plebea.

Separati in casa. Diversissimi, con giornate ben distinte. Lei, fiera e felice dell’inaspettato paradiso che a poco prezzo le è toccato. Lui, da vent’anni chiuso in casa, solitario supercattolico, ossessionato dal peccato e contrario al matrimonio; innamorato dell’assoluto, amante del Bello e dell’Arte tutta.

Con quella culinaria vuole conquistare la coinquilina. Pregiatissimi cibi e vini, tra flûte di cristallo e stoviglie d’oro massiccio, a cena ogni sera; raffinatezze eno-gastronomiche – con tanto champagne: la versione fluida dell’oro – a far da punteggiatura a un dialogo lungo quanto tutto il racconto. Un conversare svelto e brillante, intelligente e vivo come lei, colto e inconsueto come lui…

Parole dense di rimandi: la vita, l’amore, la morteInnamorarsi è il fenomeno più misterioso dell’universo, vivere è una strana avventura, morire è molto facile, uccidere a  volte è esteticamente un errore… Le battute corrono veloci, in un crescendo di dubbi, sospetti e segreti.

Come quello della porta proibita dietro cui sta l’intoccabile camera oscura, inquietante, nero santuario d’invisibili fotografie. E’ il regno dell’Enigma e del Divieto. Non oltrepassare. Non toccare. Il segreto merita rispetto… La curiosità sarà punita, come da sempre insegna la fiaba di Barbablù. Con tutte le sue varianti, compresa questa nuova favola postmoderna che scombina le carte, scambia i ruoli, gioca coi colori….

Il colore è il piacere ultimo. E’ talmente vero che in giapponese – scrive Amélie Nothomb – “colore” può essere sinonimo di “amore“. Che qui fa rima soprattutto con stupore… O con lo splendore dell’oro, l’alchemica immagine con cui Barbablù conceda il lettore. L’oro, il top del colore, l’acme del giallo che – in questo sorprendente noir – dispiega tutte le sue sfumature, tra lampi d’oscura follia e scatti di luminosa fantasia.

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Così è la vita, amore mio… il romanzo di Maria Sardella

marzo 8, 2013 in Recensioni da Piera Maculotti

Copertina romanzo Maria Sardella così èUn pezzo di terra fresca di vita e prodiga di ombre… E’ il giardino che, nel sole di Puglia, sta attorno alla casa; dentro, due genitori e una storia bella, aspra, densa.

Così è la vita, amore mio (Altrimedia pp.99 €12) è il titolo del romanzo di Maria Sardella Leggi il resto di questa voce →

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Il partigiano Primo Levi

marzo 4, 2013 in Recensioni da Piera Maculotti

Primo LeviNel luglio 1986 feci una lunga intervista a Primo Levi (Bresciaoggi, 26-7-1986). Mi aveva sconvolto il suo ultimo libro I sommersi e i salvati, che è anche il titolo di un capitolo di Se questo è un uomo. L’anno dopo, Primo Levi moriva.

In quell’intervista gli avevo chiesto, tra l’altro, di dirmi qualcosa sul periodo antecedente ad Auschwitz. Mi rispose che lo sentiva come un periodo opaco, vissuto con altri giovani sprovveduti e sciocchi, un periodo da dimenticare.

Eppure fu proprio dall’ottobre 1943 al febbraio 1944 che Primo Levi partecipò alla Resistenza, fu catturato e inviato a Fossoli e poi al Lager. Di quei quattro mesi si sapeva molto poco, poche lettere, qualche testimonianza orale di amici. Ora è stato pubblicato un saggio che racconta quei giorni anche attraverso indagini d’archivio Leggi il resto di questa voce →

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da admin

Una donna spezzata

febbraio 9, 2013 in Recensioni da admin

Il romanzo di Giada Lovelorn edito da Marco Serra Tarantola

CoverInflessibile. All’urto e al flusso della vita non si flette, pronta a spezzarsi pur di non piegarsi. Frangar… non flectar : il duro monito latino – mi spezzerò… non mi piegherò – fa da eloquente sottotitolo al romanzo Una donna spezzata (Marco Serra Tarantola). Un denso racconto biografico firmato – ancora una volta – da Giada Lovelorn, nome senza volto ma con un’anima semantica che rimanda tanto alla lucente durezza della pietra (Giada) quanto alla disperazione d’amore (Lovelorn). Connotazioni che ben s’addicono anche alla nuova pubblicazione (la terza dopo il romanzo Marta, 2004 e la raccolta lirica Vita di un amore, 2006, tutti editi da Serra Tarantola). Leggi il resto di questa voce →

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Occhi viola

gennaio 31, 2013 in Recensioni da Piera Maculotti

occhi-violaSangue e suspense. Molto orrore e un amore tanto forte da oltrepassare la morte… E poi colori vivi, evidenti fin dal titolo: Occhi viola (Ego ed. pp.103 €8), il nuovo libro di Fabio Mundadori.

E’ veloce e scattante il ritmo del racconto: un abile intreccio di fatti e mis/fatti narrati con chiara evidenza visiva, disegnati con ampia varietà di colori. Dalla fredda luce della luna al rosso delle candele accese nelle sataniche messe nere, dal viola della violenza – esercitata (e subita) – dalla protagonista Viola al mortuario pallore di Alba, co-protagonista nascosta.

Ma è dall’inquietante pieve rossa di campagna che prende avvio la storia, con l’incoscienza travestita da coraggio di un bambino alle prese con cupe ombre, presenti e passate… Un buio su cui è chiamato a far luce il commissario Sammarchi che qui – nelle vaste proprietà terriere dei Palmieri – svolge le sue indagini. Ed è un crescendo di sorprese dal primo omicidio a certi malefici riti, a vili, impensabili tradimenti… Un’inchiesta che varca i confini del noir e che – tra fughe e fuochi, tragici abbandoni e potenti esplosioni – fa di questo giallo ben congegnato uno sguardo (viola?) sul mondo; e sull’immondo: traffici e spacci, armi, droga, sesso coatto; blasfeme incarnazioni del Male (la sacerdotessa demone, l’infernale Decatriade…). E poi il Potere di chi – Padrone Supremo – manovra tutto, corpi e menti, tra cliniche private e pubbliche mangerie…

Ma è anche la forza – caparbia e solidale – delle donne, una misteriosa con/fusione di idee, e persino di identità, a far brillare gli Occhi viola di Fabio Mundadori.

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Figli della notte

gennaio 31, 2013 in Recensioni da Piera Maculotti

BianconiRaddrizzare il mondo, col piombo, il tritolo, la dinamite. Anni 70 e oltre. Lotte dure, cruente; tragici lutti di una lunga Notte della Repubblica. Lo sa bene chi resta: chi sopravvive a una strage, chi – nel vuoto di un’assenza improvvisa – si trova solo. Magari orfano. Come i tanti Figli della notte (Dalai ed. pp. 391 €18), al centro del denso, corposo lavoro di Giovanni Bianconi, inviato speciale del Corriere della sera, impegnato nelle più importanti vicende di giustizia e di cronaca. Gli anni di piombo raccontati ai ragazzi dice il sottotitolo di un libro che ripercorre i passaggi più significativi della nostra recente storia con una narrazione che intreccia privati s entimenti e pubblici eventi, dati, riflessioni e testimonianze toccanti.

Carlo, Silvia, Michele (Bontempi) con Giorgio (Trebeschi), Massimo,  Gianni, Caterina, Giuseppe, Sergio, Roberta, Luca. Dieci nomi diversi; ciascuno fa da incipit ai dieci capitoli che dalle ferite dei figli risalgono ai padri ammazzati e – allargando il contesto – alle centinaia di vittime di una lotta armata che colpisce alla cieca, con stragi indiscriminate, o con uccisioni mirate contro i servi dello Stato, rappresentanti delle istituzioni, bersagli disumanizzati da colpire in quanto simboli… Nel libro invece sono persone con nome, cognome, idee, affetti e famiglie che, lacerate, tentano poi di ricucire, di ripartire.

Come Carlo, figlio di Giovanni Arnoldi, una delle vittime della bomba che squarciò l’Italia intera. 12 dicembre 1969: 17 morti, 90 feriti. 36 anni di un calvario giudiziario e nessun colpevole. Anche a Milano Ingiustizia è fatta, come titola il capitolo dedicato a Brescia, piazza Loggia: tutti assolti. Restano le responsabilità storiche di un paese che Bianconi fotografa in tutta la sua contradditoria fragilità, tra oscure trame eversive, pesanti depistaggi istituzionali e follie rivoluzionarie. Sparatorie, ferimenti, assassini, rossi o neri, dal mondo neofascista – Ordine Nuovo, Ordine Nero, Anno zero, Nuclei Armati Rivoluzionari – a quello comunista: Brigate Rosse, Nuclei Armati Proletari, Prima Linea…

E tra i tanti padri cadono: Graziano Giralucci, fascista atipico giustiziato a Padova (’74); Francesco Coco, magistrato e padre all’antica (’76); l’appuntato Domenico Ricci, uomo della scorta di Aldo Moro (’78),  il maresciallo Mariano Romiti (’79), i magistrati Guido Galli e Mario Amato (’80), Roberto Peci (’81), il prof. venuto da Boston, Ezio Tarantelli… Padri di quei Figli della notte e del lutto che, crescendo, s’interrogano sul senso della vita, e di una Storia che qui è memoria viva e coinvolgente.

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da admin

La favola italo-messicana

gennaio 23, 2013 in Recensioni da admin

C´era una volta, in una fattoria lontana, lontana, un bel pollaio…
Là, le galline chiocciavano felici, fiere dei loro pulcini. Ma un mattino di sole, bello di luce, ecco un´ombra: Mamma Chioccia resta a becco aperto nel vedere il suo neonato. Com´è strano! E´ diverso. Di zampette non ne ha due, ma tre; anzi no quattro; oddio, di più! Leggi il resto di questa voce →

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Una principessa per Mino Rossi

gennaio 23, 2013 in Recensioni da Mario Baldoli

 Mino Rossi, il nostro critico musicale, ha pubblicato il suo primo romanzo La principessa di Colfosco, ed Tarantola, pp. 430. Leggi il resto di questa voce →

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