In quel Tesoretto si sono specchiati in tanti

novembre 3, 2024 in Letteratura, Recensioni da Viola Allegri

Coperina tesorettoSiete voi qui, ser Brunetto?

Nel XV canto dell’Inferno, uno dei più commoventi e suggestivi, Dante incontra il suo vecchio maestro. Affetto, nostalgia, invettive contro Firenze, previsione del futuro si mescolano ai margini di un sabbione ardente dove cade sui sodomiti una pioggia di fuoco. Tra i due avviene un dialogo di 102 versi che affrontano temi culturali, sociali e politici.

Ma più mi colpirono a scuola le ultime parole di Brunetto:

Sieti raccomandato il mio Tesoro

nel qual io vivo ancora, e più non cheggio

ed io curioso: qual è il Tesoro che le note a piè di pagina liquidano in breve come “libretto”?

Ora finalmente lo conosco. L’ha pubblicato l’editore Carocci: il Tesoretto, a cura di Giorgio Inglese. Leggi il resto di questa voce →

Condividi: Email this to someoneShare on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Pin on Pinterest

Emmy Noether e la nascita dell’algebra astratta

settembre 22, 2024 in Recensioni da Roberta Basche

Strickland_Emmy Noether.inddElisabetta Strickland, matematica e docente universitaria, racconta in Emmy Noether – Vita e opere della donna che stupì Einstein, volume edito da Carocci, la biografia e il percorso di questa brillante scienziata.

Emmy Noether nasce nel marzo del 1882 a Erlangen, cittadina a nord di Norimberga, da Max, matematico e docente universitario, e Ida Kaufmann, pianista.

L’infanzia di Emmy è serena: la famiglia colta dà importanza all’istruzione dei figli, anche se l’aspirazione massima delle donne può solo essere “Kinder, Kirche e Küche” (bambini, chiesa, cucina).

Ma Emmy Noether non ama la vita domestica.

La storia di Ipazia, “la prima vera matematica della storia”, le viene raccontata da Max Noether quando è bambina: Emmy ne rimane affascinata. Leggi il resto di questa voce →

Condividi: Email this to someoneShare on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Pin on Pinterest

Italiani, gente cattiva fra negazionismo e rimozione

settembre 11, 2024 in Recensioni da Paolo Merini

kersevan-lager-italianai-copertinaA 15 anni di distanza l’ed. Nutrimenti pubblica, debitamente rivisto, il libro fondamentale Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili italiani jugoslavi 1941-1943, di Alessandra Kersevan:

Dalla lettera scritta da una donna alla famiglia da un campo di concentramento in Croazia:

Siamo nelle baracche dove moriamo dal freddo e dalla fame. Vi scongiuro di mandarmi qualche cosa da mangiare. Malenka (la figlia) è morta in Arbe, era soltanto pelle e ossa, il 31-12 è morto pure mio padre con altri 12 uomini. Liberateci da questo campo, dal Golgota della nostra vita.

Un’altra lettera: Se avete, mandateci un po’ di pane. Sapeste quanto siamo ansiosi di qualche cibo secco! Se tu ci potessi vedere piangeresti a trovarci in questo stato. Soffriamo il freddo e la fame e particolarmente i pidocchi. Leggi il resto di questa voce →

Condividi: Email this to someoneShare on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Pin on Pinterest

Il piacere di uccidere un negro

agosto 23, 2024 in Approfondimenti, Recensioni da Mario Baldoli

Uccidi copertinaL’ampio testo (p.300) di Tu uccidi. Come ci raccontano il crimine di Antonio Paolacci e Paola Ronco, ed. effequ è il viaggio attraverso i più noti delitti italiani per approdare al nostro pensiero e sensibilità di oggi: i pregiudizi e l’ignoranza, debitamente sostenuti dalla trivialità dei mass media: la vicina di casa e un amico promossi criminologi, anche il sindaco e il parroco se c’è tempo: era una ragazza solare, un lavoratore che usciva tutte le mattine alle sette, sì qualche volta discutevano, ma non avrei mai pensato. Questo è un paese tranquillo.

Oggi, tranne un caso che analizzeremo più per esteso, gli autori mostrano che accarezziamo il delitto con morbosa e superficiale curiosità, soprattutto con ferme convinzioni: di fronte a un negro, una prostituta, un tossico le reazioni sono simili e svaniscono in fretta. Il desiderio comune è che tutto torni come prima, che anche il dolore finisca sotto il tappeto. Leggi il resto di questa voce →

Condividi: Email this to someoneShare on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Pin on Pinterest

Il verso va giù di moda, è arrivato il google metaverso, lo scriverò sui muri e sulle metropolitane

agosto 13, 2024 in Recensioni da Viola Allegri

Copertina PolicastroScrivere poesia e sulla poesia è oggi un sentiero fra tracce incerte e confuse, smarrimenti tra temperature alte e climi difficili. Non è cosa nuova, in passato fu destreggiarsi tra l’epica e la lirica, la canzone e l’elegia; tra la viella, il pianoforte e il bongo; tra i castrati, tra Claudio Villa e Gaber e si potrebbe continuare.

Gilda Policastro

Gilda Policastro

Lo studio di Gilda Policastro, critica letteraria e insegnante di Letteratura italiana contemporanea all’università di Perugia, Il metaverso. Appunti sulla poesia al tempo della scrittura automatica, ed. Quodlibet, denso e appassionato, mostra la forza centrifuga, i confini labili, il labirinto e il tormento che la poesia vive oggi quando non si pone più come palpito cardiaco e cambiamento del mondo, ma acuta d’occhio e con una botta ermetica pretende di “dire le cose come stanno”. Leggi il resto di questa voce →

Condividi: Email this to someoneShare on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Pin on Pinterest

La risposta che aspetto: perché la Guerra?

agosto 8, 2024 in Approfondimenti, Recensioni da Mario Baldoli

Sul-nazionalismo copertinaFascismo-e-democrazia_large copertinaOra che i circa 70 anni di pace in Europa (ma non dimentichiamo le guerre dei Balcani, 1991-2001) sono finiti, credo sia utile, prima di arrivare all’oggi, affrontare il tema perché la guerra, cominciando da chi studiò le cause di quelle moderne dagli anni Trenta del Novecento.

Inizierei da due piccoli libri parzialmente inediti di George Orwell, l’uomo dai mille mestieri, volontario nella guerra civile spagnola, l’anarchico che più di tutti ha letto il futuro come un libro aperto: Sul nazionalismo e Fascismo e democrazia, trad. Davide P. Ferrero, ed. Lindau.

Il primo libro è composto da cinque interventi datati 1940-1942, quindi nel pieno della guerra mondiale e raccoglie articoli su giornali, una trasmissione alla BBC, la recensione della fantasia radiofonica di Orson Wells, L’invasione da Marte. Leggi il resto di questa voce →

Condividi: Email this to someoneShare on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Pin on Pinterest

Il blu di Persia è il canto del blues

giugno 30, 2024 in Persia, Recensioni da Mario Baldoli

Copertina bluUn ballo triste e nel contempo scatenato, il blues, e un blu che lo interseca, ma nell’incontrarlo libera la forza che unifica il mosaico e lo fa suonare come suona un blues.

La psicoanalista iraniana Gohar Homayounpour, nata a Parigi, prima residente in Canada, ora tornata a Teheran, ha scritto un libro che già nel titolo, come nell’insieme del libro, è una sinestesia: Blues a Teheran, la psicoanalisi e il lutto, ed. Raffaello Cortina.

Un libro scritto nel blu: blues e blu, scrive l’autrice. Il blu di Persia dall’azzurro all’indaco, un colore che dal chiaro sfocia nelle gamme scure, frequente nelle moschee e nei palazzi, e il blues che nasce dal profondo Sud americano, dal canto degli schiavi condotti in America, canto di dolore, ma anche energico, come la canzone di Duke Ellington Blues di Isfahan, la città più bella dell’Iran, un’antica capitale. Leggi il resto di questa voce →

Condividi: Email this to someoneShare on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Pin on Pinterest

Primavera: un’interpretazione botanica del dipinto di Botticelli

giugno 27, 2024 in Arte e mostre, Recensioni da Roberta Basche

Primavera copertinaTra le molte interpretazioni che la Primavera di Botticelli ha suscitato nel corso dei secoli, Mirella Levi D’Ancona nel volume pubblicato da Olschki e tradotto dall’inglese da Sarah Cuminetti e Cinzia Pasquini, ne propone una “botanica” avvalendosi di 40 tipi di piante e fiori dettagliatamente dipinte dal pittore fiorentino.

Le fonti a cui la storica dell’arte fa risalire la genesi del quadro sono i Fasti di Ovidio e le Stanze di Poliziano.

La prima parte del testo analizza il contesto storico in cui è nato il dipinto e l’interpretazione che ne è stata data nel tempo, la seconda, corredata da immagini delle piante dipinte da Botticelli, le descrive singolarmente suggerendone la simbologia attraverso testi poetici e letterari.

Il primo gruppo di personaggi è costituito da Zefiro, Cloris, Flora. Leggi il resto di questa voce →

Condividi: Email this to someoneShare on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Pin on Pinterest

Quando l’amore s’increspa e si frange

giugno 1, 2024 in Approfondimenti, Recensioni da Viola Allegri

Copertina MalintesoMalinteso è probabilmente l’aggettivo (tale nei vocabolari, ma io lo direi participio) molto presente nelle definizioni del nostro tempo. Da Kafka, Heidegger, Arendt, Sarte, Camus, Simone del Beauvoir, oggi Di Cesare, per restare in letteratura e filosofia, mentre in politica dalla guerra franco prussiana del 1870 alla Prima guerra mondiale a quelle di oggi si sente sul collo la sua presenza minacciosa, foriera di catastrofi. In particolare l’esistenzialismo l’ha compreso e lo reincontriamo in due brevi romanzi di Simone De Beauvoir pubblicati da Ponte alle Grazie con Isabella Mattazzi, curatrice di Malinteso a Mosca, e traduttrice di Le inseparabili con la postfazione di Sylvie Le Bon de Beauvoir, la figlia adottata da Simone.

Quest’ultimo testo, più volte abbandonato e riscritto, poi inserito nelle Memorie di una ragazza per bene, è stato infine ritrovato in un cassetto della scrittrice.  Leggi il resto di questa voce →

Condividi: Email this to someoneShare on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Pin on Pinterest

Da giovane avevo due vite

maggio 23, 2024 in Approfondimenti, Recensioni da Roberto Colli

 

 

Cesare Pavese al tempo di Ciau Masino

Cesare Pavese al tempo di Ciau Masino

Chi non è stato adolescente, chi ha dimenticato quegli anni tormentati?

“Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita” (Paul Nizan), oppure: “se è vero che la giovinezza è un difetto, ce ne correggiamo in fretta” (Goethe), oppure: “il segno della giovinezza è forse una magnifica vocazione per le facili felicità” (Albert Camus); ecco, torniamo a quegli anni col pensiero, quando forse tutti sentivamo una sorta di doppia personalità. Essere, vivere in un modo e anche in un altro, più avventuroso, arioso, senza mediocrità, o viversi come Diabolik ed Eva Kant.

Quell’insicurezza la ricorda la lettura del primo romanzo di Cesare Pavese, Ciau Masino, ed. Capricorno, collana Capolavori ritrovati.

Dopo più di cinquant’anni di assenza dalle librerie, Capricorno torna alla prima, affascinante prosa narrativa del «giovane» Cesare Pavese, scritta fra il 1931 e il 1932. Racconta le vicende del giovane giornalista torinese Masino e dell’operaio Masin, che viene dalle colline di Langa.

Un’opera iniziata a 23 anni, conclusa a 24, con due protagonisti che poi sono uno solo: Masino e Masin. Leggi il resto di questa voce →

Condividi: Email this to someoneShare on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Pin on Pinterest