“Tomorrow’s land”, un film di denuncia e una felice esperienza di produzione dal basso. Intervista al regista Andrea Paco Mariani

dicembre 24, 2014 in Cinema, Interviste, Palestina da Sonia Trovato

tomorrows-landTomorrow’s land” è un documentario autoprodotto ambientato ad At-Tuwani, un minuscolo e sofferente villaggio palestinese a sud di Hebron, costantemente minacciato dai coloni e dagli ordini di evacuazione e di demolizione da parte dell’esercito israeliano. La pellicola racconta la difficile e coraggiosa resistenza messa in atto dai comitati popolari. Abbiamo incontrato uno dei registi, Andrea Paco Mariani, che ci ha svelato alcuni retroscena del film e che ci ha dato la sua opinione sull’incerto futuro della Palestina.

Una domanda di ordine pratico, e cioè come avete fatto a far uscire il materiale girato dall’aeroporto di Tel Aviv (in Palestina non esiste un aeroporto e gli internazionali che vogliono andare in West Bank devono passare da Israele. L’alternativa è il confine giordano, anch’esso controllato dall’esercito israeliano, ndr)?

Abbiamo fatto una spedizione aerea, con la consapevolezza che poteva andare tutto a rotoli. Ai tempi giravamo ancora con la SD, quindi non c’era neanche la possibilità di fare un backup. Ci siamo detti “vada come vada”. Era l’unica cosa da fare, perlomeno all’epoca. E, per fortuna, è andata bene.  Leggi il resto di questa voce →

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Sono stata in Palestina [13]

dicembre 11, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

 Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

Ho scritto venti righe sull’amore
e mi è sembrato
che questo assedio
si sia arretrato di venti metri!
(Mahmud Darwish)

gruppo di bil'in

 Sono le tre di notte. Le pupille, affaticate dall’interminabile giornata nella Valle del Giordano, resistono a fatica alle luci dell’aeroporto Ben Gurion, tanto da farti maledire il momento in cui hai deciso, insieme ad altri temerari del gruppo, di non andare a letto perché “è meglio non dormire affatto piuttosto che dormire due ore”. Mentre ve ne state in coda ad attendere che l’occhio sospettoso di un funzionario israeliano si posi sulle vostre facce stravolte, rimpiangi quelle due ore di sonno che ti avrebbero consentito di recuperare un po’ di lucidità e le tue misere conoscenze inglesi. Ti sforzi di tenere la testa dritta sul collo e di evitare che cada a ciondoloni, quando un energumeno e due sosia di Sonya Blade di Mortal Kombat accerchiano te e gli altri giovani del gruppo.  Leggi il resto di questa voce →

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I have been to Palestine

dicembre 11, 2014 in Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

Written by Sonia Trovato, translated by Anna Zorzi  Bandierina-Italiana

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Acqua a mano armata nella Valle del Giordano [12]

settembre 20, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

 Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

Mi lascerai mai andare?
Per una vita
Un anno
Un mese
Un’ora
Un minuto
Anche solo un secondo?
(Suad Amiry, Golda ha dormito qui)

 

      IMG_0603   Sabato 4 gennaio, ultimo giorno in Palestina. Sin dal risveglio, si respira un clima da fine gita scolastica, anche se questa intensissima settimana ha avuto un peso emotivo che nessun viaggio d’istruzione trascorso ad attendere la baldoria serale avrebbe mai potuto avere. Oggi sarete nella Valle del Giordano, la Campania Felix del Medio Oriente, una lunga distesa di mare, montagne e deserto roccioso, con un clima quasi tropicale. Luisa non c’è e vi ha lasciato nelle mani, le calde mani di pane di Mike, che, già dalla messa in moto del pullman, inizia un’ampia spiegazione sul perché quella sia un’area di cruciale importanza per Israele. Non serve una conoscenza prodigiosa della lingua inglese per capire quali sono le parole chiave del discorso della vostra guida, e cioè terra e, soprattutto, acqua. Leggi il resto di questa voce →

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The Jordan Valley: a paradise lost [12]

settembre 20, 2014 in Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

Written by Sonia Trovato, translated by Anna ZorziBandierina-Italiana  Leggi il resto di questa voce →

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Se questa è una tregua

settembre 5, 2014 in Approfondimenti, Palestina da Sonia Trovato

  *Adattamento dell’intervento che l’autrice ha tenuto alla festa provinciale di SEL a Brescia, durante un incontro con il deputato Franco Bordo e con Titi Amin, rappresentante dell’Associazione Amicizia Italia-Palestina.
padre e figlio

Vivere, da quasi settant’anni, una tragedia che non ha eguali nel mondo, nella pressoché totale indifferenza del mondo “civile”: è questo il triste primato toccato in sorte ai palestinesi. Tragedia che sta attraversando uno dei suoi momenti più drammatici, di fronte al quale viene meno qualsiasi illusione per un imminente scenario di pace. Così è per la Cisgiordania – i ”Territori occupati” dal 1967 –, dove i palestinesi sono sottoposti a un durissimo regime militare, che impone loro la costante umiliazione di 630 checkpoint, di un muro di oltre 700 chilometri che ruba acqua e terra, delle politiche d’apartheid, degli insediamenti illegali abitati da coloni violenti e fanatici, protetti da un esercito che è diventato una vera e propria milizia privata. Così è per Gaza, uno stretto, strettissimo, carcere a cielo aperto, che si estende tra il valico israeliano e il valico egiziano, tenendo in ostaggio quasi due milioni di persone, impossibilitate a lasciare la Striscia, a viaggiare, a pescare, a coltivare, a esportare i propri prodotti. Leggi il resto di questa voce →

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Palestina: la questione morale dei nostri tempi

agosto 19, 2014 in Approfondimenti, Palestina da Alfredo Barcella

La pulizia etnica della Palestina

    mandela arafatAll’inizio di questo nuovo secolo, proprio di fronte a una delle tante operazioni israeliane di pulizia etnica, Nelson Mandela ha formulato un pensiero che ritengo possa essere la bussola per chi ama la pace, la Palestina e lotta per un mondo migliore. Ha detto Madiba che La Palestina è la questione morale di questo secolo.

Sì, perché la Palestina è l’ultima parte del mondo tuttora sotto occupazione e la sua popolazione  è costantemente privata dei diritti civili e umani, e lo è in Cisgiordania, a Gaza, nei campi profughi nei paesi arabi e anche in Israele. Quello che  vogliono i palestinesi è soltanto  poter  vivere  normalmente come tutti gli altri popoli.

Quanto sta accadendo a Gaza dall’8 luglio è un altro tentativo di Israele di eliminare più palestinesi possibile e spingerli ad abbandonare le loro terre. Questa è la terza aggressione negli ultimi otto anni contro la popolazione di Gaza.

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Faranno il deserto e lo chiameranno pace

luglio 11, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

Quando le bombe cadono dal cielo da diecimila metri, state tranquilli, non fanno distinzione tra le bandiere di Hamas e quelle di Fatah esposte sui davanzali. Non esistono operazioni militari chirurgiche: quando si mettono a bombardare l’aviazione e la marina, le uniche operazioni chirurgiche sono quelle dei medici che amputano arti maciullati alle vittime.

arrigonivittorioEra il 30 dicembre 2008, il mondo si preparava a festeggiare l’arrivo del nuovo anno e sulla Striscia di Gaza cominciò a piovere Piombo Fuso. Un giovane volontario dell’ISM,  arrivato in Palestina dopo un lungo viaggio di volontariato e solidarietà, iniziò a raccontarci il massacro giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto, pubblicando sul “manifesto” e sul blog “Guerrilla Radio” dei reportage precisissimi e appassionati, in grado di restituirci l’orrore e l’ingiustizia di quella catastrofe innaturale. Sono passati sei anni e la morte continua a piombare su Gaza, una morte che – complice la calura estiva, la disinformazione, i Mondiali di calcio, la disumanità di chi forse non ha mai avuto orecchie per ascoltare –  è accolta da un silenzio assordante da parte della comunità internazionale.
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Betlemme, il Muro e le mani di pane [11]

giugno 26, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

 Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

IMG_0459Ich bin ein Berliner – Sono un berlinese – proclamò a gran voce il Presidente degli Stati Uniti John Kennedy nel 1963, in occasione della visita a Berlino Ovest. Oggi John Kerry, Segretario di uno Stato che, atteggiandosi da sempre a gendarme del mondo, sta monitorando il processo di “pace” tra Israele e Cisgiordania, non si sognerebbe mai di dichiararsi un palestinese. Se lo facesse, insorgerebbero immediatamente tutte le comunità ebraiche del pianeta, a Netanyahu verrebbe un coccolone e Israele si comporterebbe come un amante offeso e tradito. Eppure il Muro che dal 2002 separa lo Stato ebraico dalla West Bank ha numeri ben più scioccanti della barriera che spaccava in due Berlino: nel progetto, la mostruosità israeliana dovrà essere lunga più di 700 chilometri, contro i 106 tedeschi, e alta dagli 8 ai 10 metri, contro i 3,6 metri dell’antenato berlinese. Leggi il resto di questa voce →

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Bethlehem, the wall and the hands made of bread

giugno 26, 2014 in Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

Written by Sonia Trovato, translated by Anna Zorzi Leggi il resto di questa voce →

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