Prospettiva Nevski

marzo 30, 2014 in Album fotografici, Letteratura da Pino Mongiello

qui incontrerete certi vitini che non avete mai neppure sognato:
 vitini sottili, stretti, non più grossi di un collo di bottiglia …”

 (Nikolaj V. Gogol’)

La stutua di Nikolaj V. Gogol' a Pietroburgo

La stutua di Nikolaj V. Gogol’ a Pietroburgo

Quando lo zar Pietro I il grande decise di fondare Pietroburgo (la città di Pietro), correva l’anno 1703. A progettarla e costruirla vi accorsero anche architetti e maestranze italiane. Ne uscì, alla fine, una città decisamente aperta alle influenze europee. E, tuttavia, questo concentrato di varietà architettoniche conserva ancor oggi un fascino tutto suo, sia d’estate che d’inverno, irrigidita dal ghiaccio o adagiata tra gli azzurri delle sue acque fluenti e il blu del cielo, o anche sotto la luce dall’apparenza metafisica e misteriosa delle notti bianche. Leggi il resto di questa voce →

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Dedicato a Tonino Guerra: “L’aria diventa più chiara quando ridi”

marzo 13, 2014 in Album fotografici, Letteratura da Pino Mongiello

ritratto3Bisogna andare una volta in Val Marecchia, a Pennabilli, e camminare lungo le strade che hanno sentito riecheggiare i passi di Tonino Guerra, uomo dall’aria poetica e scanzonata, meditativa e sentenziosa, onirica, laicamente religiosa. Le sue parole sono un distillato di lieve saggezza.  Oggi non senti più la sua voce, così fellinianamente cantilenante, come è la parlata di Romagna. In compenso puoi leggere i suoi pensieri e i suoi aforismi, appesi ai muri delle vie, scritti con una grafia elementare, forse a matita o forse col pennarello, che pare conservino un candore da bambino. Ogni luogo, ogni angolo, ogni spazio porta le tracce evidenti, familiari, delle “invenzioni” figurate da quest’uomo sognante, autore di sceneggiature e dialoghi che hanno fatto la storia del cinema italiano del Novecento. Il sognare di Tonino Guerra non è, però, un semplice perdersi tra le nuvole, un fuggire la realtà. Il suo sognare è un po’ come compiere un processo di astrazione e di concentrazione insieme. Tutto egli sottopone a una domanda di senso. E, guardandosi intorno, si chiede dove possa essere il paradiso, un posto dove si sta bene con poco, tra le cose semplici di ogni giorno.

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La grande scoperta: quattro inediti di Pirandello

febbraio 1, 2014 in Letteratura da Mario Baldoli

pirandello Sono quattro gli inediti di Pirandello, da pubblicare, rappresentare, aggiungere alla conoscenza che abbiamo di lui. Inediti risalenti agli ultimi otto anni della sua vita, scoperti nell’archivio di Guido Torre Gherson (Latisana, Udine) che fu il suo impresario nel periodo parigino del grande drammaturgo. Torre Gherson salvò tutto quanto poteva di lui: documenti, lettere, contratti e opere anche non finite. Perché Pirandello distruggeva quanto scriveva e non rappresentava, di qui la perdita di molti drammi e dell’epistolario, per non dir altro. Non era così solo per il nichilismo del suo pensiero, ma anche perché fidava nella “servetta sveltissima” della sua fantasia che gli fu accanto tutta la vita, vita intensa, nella quale fu anche pittore e musicista di talento, un altro aspetto della sua personalità poco conosciuto. Gli inediti sono stati “certificati” da un convegno di specialisti provenienti anche da Stati Uniti e Francia, diretto dal prof. Vincenzo Orioles dell’Università di Udine.

Essi sono tanto diversi quanto importanti per conoscere gli ultimi anni, poco noti, di Pirandello. Il primo, completo, è un musical pensato per il pubblico americano. Fu scritto in francese (1930) col titolo C’est ainsi e tradotto da un’americana che vi aggiunse delle liriche (in tutto vi sono 18 canzoni). Il nome inglese fu Just like that. Le musiche sono molto varie: Leggi il resto di questa voce →

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Percorsi paesaggi abbandoni nei versi di Giorgio Caproni

gennaio 27, 2014 in Album fotografici, Letteratura da Pino Mongiello

LUOGHI DELLA POESIA SULL’ORLO DEL SILENZIO E DEL VUOTO

1242289173-caproni_galluzzo_1[1]La rima del titolo è voluta. Il maestro elementare Giorgio Caproni la usava spesso con i suoi piccoli allievi. Durante la lezione suonava anche il violino (oggi custodito al teatro Goldoni di Livorno) per educare l’orecchio dei ragazzi alla voce magica dello strumento, ma anche alla melodia e, più in generale, alla dimensione della musica, fatta di ritmi, di pause, di riprese, di silenzi. Il suo primo insegnamento lo esercitò in Val Trebbia, negli anni Trenta, tra Loco di Rovegno e Fontanigorda, dove i boschi sono popolati di fate e di castagni, e dove conobbe il suo primo, luttuoso amore, Olga Franzoni, ma dove conobbe poi anche colei che fu la donna della sua vita, Rina Rettagliata, che sposò nel 1938. Caproni era nato nel 1912 a Livorno, città che gli rimarrà nel cuore insieme al ricordo della mamma Annina: «Come scendeva fina/ e giovane le scale Annina!/ Mordendosi la catenina/ d’oro usciva via/ lasciando nel buio una scia/ di cipria che non finiva…». La famiglia si era Leggi il resto di questa voce →

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Leonardo Sciascia oltre l’illuminismo

gennaio 7, 2014 in Letteratura da Mario Baldoli

“Ce ne ricorderemo di questo pianeta” volle scritto sulla sua tomba Leonardo Sciascia e volle andarsene con un crocifisso d’argento vicino. Agli aspetti religiosi e non illuministici – un insolito approccio a Sciascia – è dedicata la prima parte di “Todomodo. Rivista internazionale di studi sciasciani”, un volume di 300 pagine, pubblicato dall’editore Leo Olschki. Un’ opera voluta dagli “Amici di Leonardo Sciascia”, ora arrivata al terzo numero La rivista è arricchita da molti ritratti inediti di Sciascia ad opera di Mario Francesconi e da ritratti di amici o artisti di cui parla Sciascia nei suoi libri. Infine si legge anche un intervento di Sciascia stesso a Radio radicale.

Contraddisse e si contraddisse”, diceva di sé Sciascia, ed è naturale, dato che dalla sua prima opera (una raccolta poetica) Favole della dittatura del 1950 alle ultime Una storia semplice e Il cavaliere e la morte del 1989, passano quarant’anni di un tempo. Più profonda è la ragione della sua ricerca dentro i nodi del potere, ricerca che fu il tratto unificante della sua letteratura e della sua vita. In tale tempo inquieto, Sciascia, scrittore impegnato, dovette fare i conti con tensioni, anche esistenziali, che lo portarono ad entrare direttamente nella vita politica diventando parlamentare italiano e europeo, e ad intervenire, fuori dal coro, sul caso Moro e sul tema della mafia.

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Beppe Fenoglio: la Resistenza, le Langhe, l’attesa. A cinquant’anni dalla morte.

dicembre 7, 2013 in Letteratura da Sonia Trovato

beppe-fenoglioBEPPE FENOGLIO
Scrittore autentico, plasmatosi
nel silenzio della città e delle langhe
davanti a tanti fogli bianchi,
riempiti e corretti infinite volte,
quasi raschiati e scarniti
sino a lasciare non più del necessario,
usando della sua gente il gergo e il dialetto
perché si ritrovasse, leggendo,
nell’immane fatica,
nel duro e aspro lavoro,
nella guerra sulle colline…
 
Giulio Parusso
 

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D’Annunzio “Priore in peccato di gola”. A cura di Pino Mongiello.

novembre 19, 2013 in Letteratura da redazione

Venerdì 29 novembre alle ore 17.30, presso la Sala dei Provveditori del Palazzo Comunale di Salò, si svolgerà la presentazione del nuovo libro di Pino Mongiello “D’Annunzio – Il Priore in peccato di gola”. A seguire, un rinfresco e la mostra fotografica dedicata alla cucina dannunziana.

dannunzio

Così l’autore, Pino Mongiello, racconta il suo libro. Leggi il resto di questa voce →

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Sulla poetica di Magris e Tabucchi, i nostri più grandi scrittori

settembre 5, 2013 in Letteratura da Mario Baldoli

Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

MagrisIn principio era il viaggio, era l’Odissea, l’avventura più famosa, quello che fonda la nostra civiltà. L’hanno scritto più volte Magris e Tabucchi, i due scrittori italiani più importanti e più conosciuti all’estero. Anche i più venduti, se si escludono Saviano e Camilleri (la serie di Montalbano è rappresentata anche alla tv inglese) che sono tuttavia scrittori di generi particolari, così come il nobel Dario Fo.

Dopo la generazione di Sciascia, Calvino, Pasolini, c’è la generazione di Tabucchi e Magris, uomini che dal viaggio prendono spunto per le loro opere principali, da Danubio a Girare per le strade. Oltre al viaggio, inteso come ricerca dello spirito, altro elemento comune tra i due è la scrittura di saggi e l’intervento politico su giornali e rivista. Sono due scrittori engagé, impegnati, si sarebbe detto una volta. Tabucchi ha scritto anche molti racconti e romanzi, tra cui l’indimenticabile Sostiene Pereira, da cui è stato tratto anche un film con Mastroianni. Come avviene nell’Iliade, l’orizzonte di Magris è rivolto verso est. Triestino, è il più profondo conoscitore al mondo della Mitteleuropa verso cui è ambientato il suo lavoro, a partire dal primo saggio Il mito absburgico. Leggi il resto di questa voce →

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