In quel Tesoretto si sono specchiati in tanti

novembre 3, 2024 in Letteratura, Recensioni da Viola Allegri

Coperina tesorettoSiete voi qui, ser Brunetto?

Nel XV canto dell’Inferno, uno dei più commoventi e suggestivi, Dante incontra il suo vecchio maestro. Affetto, nostalgia, invettive contro Firenze, previsione del futuro si mescolano ai margini di un sabbione ardente dove cade sui sodomiti una pioggia di fuoco. Tra i due avviene un dialogo di 102 versi che affrontano temi culturali, sociali e politici.

Ma più mi colpirono a scuola le ultime parole di Brunetto:

Sieti raccomandato il mio Tesoro

nel qual io vivo ancora, e più non cheggio

ed io curioso: qual è il Tesoro che le note a piè di pagina liquidano in breve come “libretto”?

Ora finalmente lo conosco. L’ha pubblicato l’editore Carocci: il Tesoretto, a cura di Giorgio Inglese. Leggi il resto di questa voce →

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Nei giardini di Shiraz

febbraio 6, 2023 in Letteratura, Persia da Roberta Basche

Gli iraniani sono protagonisti di una storia millenaria che richiede di venir interpretata con la pazienza dei tempi lunghi. Ormai la storia volta pagina in Iran spezzando l’anomalo binomio tra Islam e rivoluzione. Quarant’anni dopo l’imposizione dell’obbligo di indossare il hijab è la rivolta delle donne ad annunciare un futuro migliore. Gli articoli della sezione “Persia” cercano di comprendere questa complessità.

Simin Daneshvar

Simin Daneshvar

Iran 1969. Viene pubblicato il primo romanzo di una donna: Suvashun, una storia persiana di Simin Daneshvar. Simin Daneshvar, figlia di un’artista e di un medico, nasce nel 1921 a Shiraz, la città dei poeti. Studia in una scuola di missionari inglesi; si laurea in lingua e letteratura persiana all’Università di Teheran e vince una borsa di studio per approfondire scrittura creativa negli Stati Uniti con Wallace Stegner “il Decano degli scrittori occidentali”, premio Pulitzer per la narrativa nel 1972. In quegli anni Simin pubblica due racconti in lingua inglese.

Si sposa con lo scrittore e intellettuale Jalal Al-e-Ahmad, in un matrimonio non convenzionale, non deciso né approvato dalle famiglie d’origine.

Al suo rientro in Iran insegna all’Accademia di Belle Arti per poi dedicarsi completamente alla letteratura, pubblicando racconti e altri due romanzi facenti parte di una trilogia rimasta incompiuta.

 

La prima pubblicazione di Daneshvar con il proprio nome è del 1948: si tratta di una raccolta di racconti intitolata Fuoco spento di cui la stessa autrice sarà orgogliosa. In precedenza aveva pubblicato con lo pseudonimo “Anonimo di Shiraz”. Leggi il resto di questa voce →

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Donna vita libertà

dicembre 30, 2022 in Letteratura, Persia da Mario Baldoli

G9 scrive sulla lotta che le donne e gli uomini dell’Iran hanno iniziato quattro mesi fa per rovesciare il regime. Essendo una rivista di cultura, facciamo conoscere poeti e scrittori persiani anche del passato, convinti che essi siano la forza che agisce nel profondo di donne e uomini per ribellarsi, rispondere con coraggio alla repressione e ottenere la libertà.

Tutti i Persiani scrivono poesie, citarle è segno di distinzione (Mashid Alinejad, Il vento tra i capelli, Roma 2019).

 

Nima Yushij

Nima Yushij

Nima Yushij (1895-1960)

Nima Yushij (1897-1960), il primo grande poeta persiano moderno, sviluppò la forma poetica del verso libero, che rimosse le antiche restrizioni della rima e del metro tradizionali. Modernizzò così la poesia persiana di cui è considerato il padre.

La mia casa è annuvolata

 La mia casa è annuvolata
con lei tutta la terra è annuvolata.
Dall’alto del valico abbattuto, devastato e ubriaco,
il vento imperversa.
Tutto il mondo ne è devastato,
e così pure i miei sensi.
Tu, o flautista, che la melodia del flauto ha fuorviato, dove sei?
La mia casa è annuvolata, ma
la nuvola è sul punto di piovere.
Immaginando i miei giorni luminosi, sfuggiti al mio possesso,
io sono davanti al sole,
porto il mio sguardo alla soglia del mare.
E tutto il mondo è devastato e abbattuto dal vento,
e per la via, il flautista che perenne suona il flauto, in questo mondo zeppo di nubi,
sta davanti alla sua strada.

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Poeti dal mondo-3. Anna Akhmatova

marzo 10, 2021 in Letteratura da Laura Giuffredi

Continua la collaborazione tra la nostra rivista, Gruppo2009, e l’Associazione “Casa della Poesia” (http://www.casadellapoesia.org/), per la promozione di progetti culturali di respiro internazionale. La “Casa della Poesia” è, di fatto, organizzata come biblioteca e mediateca, nonché come centro di promozione della poesia di autori tra i più autorevoli ed interessanti del panorama internazionale ( con particolare attenzione a coloro che operano nelle aree “difficili” del mondo), organizzando una proficua rete di relazioni e collaborazioni.

Anna_Akhmatova_foto

ANNA AKHMATOVA,  

figlia di Andrej Antonovič Gorenko, funzionario pubblico, e di Inna Erazmovna Stogova, entrambi di nobile famiglia, fu moglie di Nikolaj Gumilëv, dal quale ebbe il figlio,Lev. Compose la prima opera, La sera, nel 1912, alla quale seguì Il rosario nel 1914, caratterizzate entrambe da un’intima delicatezza. Lo stormo bianco (1917), Piantaggine (1921), Anno Domini MCMXXI (1922) sono raccolte di versi ispirate dal nostalgico ricordo dell’esperienza biografica, che spesso assumono quasi la cadenza di una preghiera.

 

Dopo la fucilazione del primo marito, Nikolaj, nel 1921, seguì una lunga pausa indotta dalla censura, che la poetessa ruppe nel 1940 con l salice e Da sei libri, raccolte dalle quali emerge un dolore derivato dalla costante ricerca della bontà degli uomini. Il figlio Lev fu imprigionato fra il 1935e il 1940 nel periodo delle grandi purghe staliniane. Leggi il resto di questa voce →

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La colpa e il contagio: il racconto delle epidemie nell’opera di grandi scrittori contemporanei

dicembre 7, 2020 in Approfondimenti, Letteratura da Federica Biglino

Federica_EpidemiaIn questi tempi molto particolari per il nostro mondo contemporaneo e iperconnesso esamineremo il tema del contagio e dell’epidemia da un punto di vista un po’ particolare: il racconto dei grandi autori contemporanei.

Il nostro tempo recente, come è noto, non ha avuto ( o ha avuto in modo molto sporadico) esperienze dirette di malattie terribili capaci di stravolgere la quotidianità.

La chiave di lettura sarà dunque quella del rapporto tra la diffusione delle epidemie e il meccanismo psicologico che porta a collegare il contagio al concetto di natura etica “ di colpa” e all’interpretazione trascendente legata alla diffusione del contagio stesso.

Un noto saggio del 1974 di William H. McNeill, La peste nella storia, è uno dei testi che meglio analizza la frequenza e l’incidenza delle epidemie nella storia dell’umanità con grande rigore scientifico e una straordinaria quantità di documenti . Come è noto, la tesi dello studioso ( ma in realtà non solo la sua) è che le epidemie, che hanno fatto da sempre parte della storia dell’umanità, siano da ritenersi spesso concausa di svolte epocali per l’umanità. Basti pensare le complesse conseguenze politiche, sociali ed economiche che seguirono la grande pestilenza del 1348 – 1350 e che portarono all’affermazione dell’Umanesimo dalla fine del XIV secolo. Leggi il resto di questa voce →

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“Di lontano conobbi il tremolar de la marina”

ottobre 24, 2020 in Letteratura, Recensioni da Viola Allegri

Copertina mare salatoLa Commedia di Dante, il Decameron di Boccaccio sono poemi acquorei, lo si comprende facilmente, semplicemente amando il mare.

Il pellegrino Dante è innanzitutto un marinaio che impara, navigando, a diventare “esperto” delle acque e dei loro pericoli. Forse è un diverso Ulisse.

E’ un’interpretazione della Commedia che credo sia nuova per la tradizione e per la scuola italiana. Infatti è sviluppata da Roberta Morosini, insegnante alla Wake Forest University (North Carolina), Il mare salato. Il Mediterraneo di Dante, Petrarca e Boccaccio, Viella ed.

Il suo saggio ha il fascino della curiosità che sentiamo quando si allargano i confini di sedimentate convinzioni, e il mare ci incalza tra le oscurità dell’Inferno e le luci del Paradiso. Leggi il resto di questa voce →

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SiccComeDante: progetto innovativo per mecenati del bene comune

settembre 3, 2020 in Iniziative, Letteratura da Irene Panighetti

Dante_fronteIl 25 marzo scorso, nel Dantedì (istituito dal Ministero nel giorno in cui viene fatto risalire l’inizio del viaggio di Dante all’Inferno), ha iniziato il suo viaggio anche il progetto SicComeDante, promosso dall’Associazione Culturale inPrimis su stimolo della professoressa Laura Forcella, che non vuole definirsi dantista ma che è una vera e propria dantofila. L’idea originaria era, ed è, quella di pubblicare un podcast in 100 puntate, uno per ogni canto della Divina Commedia, grazie alla coinvolgente narrazione di Forcella che invita e appassiona alla lettura diretta del capolavoro della letteratura italiana e mondiale. Da subito tuttavia si è voluto pensare alla formazione e, quindi, alle scuole: SicComeDante ha deciso di accompagnare i podcast con opere di studenti e studentesse di tutta Italia e di offrir loro anche workshop, tenuti da diversi artisti, per favorire e supportare la loro creatività e creazione

Il tutto nel pieno dell’emergenza Covid, che ha stravolto anche i piani iniziali del progetto, in gestazione già da oltre un anno prima della sua nascita. Eppure da 700 anni Dante c’è, nella cultura, nella storia, nel Dna del nostro Paese. Nulla lo ha fermato, né epidemie, né guerre, né eventi naturali antropici. Non poteva quindi essere il Covid a bloccare un progetto nato per diffondere il piacere della lettura della Divina Commedia come quello di SicComeDante, che ha intenzione di proseguire, anzi di svilupparsi sempre più, fino alla fine del 2021, con data clou il 14 settembre del prossimo anno, quando i podcast saranno cento. Leggi il resto di questa voce →

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Bestiari e teofanie

settembre 7, 2019 in Letteratura, Recensioni da Laura Giuffredi

saba_copertina“Uscì dunque Noè con i figli, la moglie e le mogli dei suoi figli. E tutte le fiere, tutto il bestiame e tutti i volatili e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo le loro famiglie, uscirono dall’Arca” ( Genesi, 8, 18-19).

Così la rassicurante scena biblica riferisce del ritorno sulla terra ferma dei viventi reduci dal Diluvio Universale: ma cosa avrebbero colto del nuovo mondo, finalmente riconciliato con Jahve, se si fossero trovati ad affrontare il ponderoso saggio e il lessico a dir poco astruso di Marzia Minutelli (L’arca di Saba,”i sereni animali che avvicinano a Dio”, Olschki, 2018)?

E cosa direbbe soprattutto Saba, poeta tanto conscio del proprio valore quanto difensore della rima “fiore amore, la più antica difficile del mondo” ? Leggi il resto di questa voce →

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Quando la cultura è puro godimento, un libro di Sonia Trovato

aprile 23, 2018 in Letteratura, Recensioni da Mario Baldoli

a-chi-nel-mar-per-tanta-via-mha-scortoUna toga nera da cui uscivano due grosse mani si agitava davanti all’imputato, poi la voce mandò un tuono: Che c’azzecca Montalbano?

L’imputato, trasbordante da larga sedia lignea – gli occhi spenti – è il ben noto, recidivo siciliano Camilleri che, a domanda insidiosa, ha appena tirato in ballo tal Montalbano. Del pubblico ministero, di nome Antonio, pronuncia suditalia, non vediamo, dalla nostra postazione, che quei fasci di toga svolanti, ma ne immaginiamo la bile montante.

Giustamente Antonio ha preso cappello: l’imputato Camilleri vuole scaricare l’accusa: nel presente caso “soggezione e dipendenza (eufemismo per non dire “copiatura” ci ha supplicato l’avvocato difensore, certo Tomasi veniente da Lampedusa, un principe del foro) di metodo, percorsi, simboli letterari”, la vuole scaricare su qualcuno che non esiste, se non nella sua fantasia, sulla carta, in televisione, rivelando ancor più l’attitudine all’illecita dipendenza, ora andando a similitudine de Il cavaliere inesistente di Italo Calvino, come nessuno sapesse chi era Calvino e si facesse prendere per i fondelli.  Leggi il resto di questa voce →

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I macabri gusti degli adolescenti spiegati da un’adolescente

aprile 13, 2018 in Approfondimenti, Letteratura da Giulia Mazzon

letture adolescenti“Un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato che abbiamo dentro.”
La prima volta che lessi questa frase non la capii subito. Mi rimase bloccata in testa, facendomi perdere il sonno per cercare di trovarne il senso. Con il passare del tempo, ovviamente, capii a cosa si riferisse. Un’occasione particolare durante la quale non riuscivo a levarmela dalla testa fu in classe, nell’ora di italiano, quando la professoressa ci chiese perché noi adolescenti avessimo gusti così macabri. La mia memoria si mise in moto, facendo accendere mille allarmi, e tutti puntavano a questa frase che avevo trovato da qualche parte su Instagram. Di colpo assunse un significato enorme.
Non si poteva dare torto all’insegnante, quel giorno, e meno di tutti potevo farlo io: se avessi dovuto scrivere una storia con i protagonisti dei tre libri letti durante le vacanze estive “Oscar e la dama in rosa” (edizioni e/o), “Io e te” (Einaudi), e “Revival” (Sperling & Kupfer) avrei una trama sviluppata intorno ad un eroinomane, un pazzo fissato con l’elettricità, un bambino malato di cancro e un adolescente con un disturbo narcisistico della personalità. Potrei ambientare il tutto in una clinica, insomma. Leggi il resto di questa voce →

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