Ariosto sul palcoscenico: meraviglia, farraginosità, autorità
novembre 29, 2017 in Approfondimenti, Letteratura, Recensioni da Marco Castelli
«Quell’io che tra più dotti e più canoriCigni del Po famoso il volo alzai,
E in accenti dolcissimi cantai
Le donne, i cavalier, l’arme e gl’amori»
Siamo nel 1623, ad Ancona, ed è Ariosto che ha fatto la sua comparsa sul palcoscenico: «Fu dunque fin da principio […] conosciuto costui essere l’Ariosto, il quale parve all’autore d’introdur per prologo della sua tragedia, sia perch’ella da quello ha i suoi primi fondamenti». Così, con l’intervento di questa “dramatis persona”, si apre Il Medoro incoronato di Prospero Bonarelli della Rovere, uno dei molti autori che s’impegnarono raccogliere idealmente il “miglior plettro” lasciato dal poeta ferrarese ai posteri per lo sviluppo delle sue storie. Leggi il resto di questa voce →