“Canto dell’astronauta pazzo” … versi strani, estremi… di Emanuele Verzotti
aprile 11, 2017 in Racconti e poesie, Recensioni da Piera Maculotti
Lei ha il nome d’un fiore. Lui arde d’amore. L’altro è un Diavolo.
Ed è l’inferno: dubbi, dolore, disperazione.
Ma se l’innamorato ha l’anima – e la penna – del poeta, che fa?
Va, e l’inferno l’affronta e l’attraversa (Dante docet).
Così – con versi estremi, strani e rime desuete – l’inguaribile sognatore esplora, scava, vola…
Ne esce un Canto dell’astronauta pazzo (ed. Manni pp.158 €18) davvero particolare: un poema che – in dieci densi e svelti canti – intreccia follia e poesia dentro sestine di endecasillabi baciati dove il gusto del narrare coincide con la nobile arte del cantare.
L’impegnativo e serio gioco è di Emanuele Verzotti, bresciano, laureato in economia, una professione nella finanza e una passione tenace per la scrittura e l’invenzione fantastica come attesta l’ultima sua fatica, il romanzo Distinto quarantenne (Manni).
La vita è una lotta a oltranza; ci vuole coraggio e speranza. Virtù che – assenti nel romanzo – sono presenti qui tra le righe e le rime di una commedia triste, tragica e lirica, dove l’amore è dolore; è furore e poi riscatto.
Il protagonista – innamorato pazzo – è un bel caso clinico psichiatrico.
Solo e sconfitto (nella vita basta un inciampo e sei trafitto), prigioniero d’un cupo gorgo esistenziale, è un rottame sociale. Escluso; e recluso.
Il manicomio è una gabbia stretta… Ma il duro oltraggio lo spingerà al viaggio: giù nel profondo dell’io, su nel mistero dei cieli tra luci e voci. Regno intimo e spazio sconfinato, un lungo peregrinare in altezza e precipitare in bassezza, un saliscendi bislacco tra remoti ricordi e sorprendenti incontri. Astolfo sulla Luna; Icaro accanto al Sole, e Dedalo; o Eva, la prima donna e persino Gagarin, il primo cosmonauta russo…
Patologiche allucinazioni? O salvifiche fughe fantastiche?
Il Canto di Verzotti è un inno alla libertà e alla fantasia.
Ed è soprattutto un atto di fede nella poesia che è folle volo ma anche ponderato passo; è balsamo per l’anima ed è cura, amorosa e paziente, della scrittura: il poeta… lima, taglia, accorcia e restringe… compone e cesella/ sì che la strofa divenga più bella.