Se Don Abbondio incontra il Decameron
gennaio 3, 2015 in Grammatica studentesca della fantasia, Racconti e poesie
TIPOLOGIA NARRATIVA
Dieci giovani della borghesia fiorentina decidono di scampare al pericolo della peste rifugiandosi in una villa arroccata sulle colline fiesolane. Quando infilano la chiave nel cancello, una brutta sorpresa: la casa è già occupata da Don Abbondio, Perpetua, Agnese e da altri lombardi in fuga dal flagello.
Arroccato con posa signorile sulla sua poltrona, Don Abbondio continuava a sbuffare e a guardare spazientito l’orologio. Nella mano sinistra, pigramente adagiata sul bracciolo, stringeva il suo rosario di madreperla; sulle ginocchia aveva una copia del “Corriere della Sera”, aperta da mezz’ora sulla quarta pagina. Tra l’articolo sul recente scandalo del contrabbando di vaccini e la foto del solito politicante ventre-pieno e testa-vuota che chiedeva a gran voce la chiusura delle frontiere per tenere fuori le “masse infette”, quel giorno il quotidiano riportava una cartina che evidenziava le aree di diffusione della peste.
Pur non essendo un tipo ansioso, Don Abbondio sapeva che l’epidemia stava lentamente varcando il confine naturale del Po e non riusciva a prendere sonno come avrebbe voluto. Leggi il resto di questa voce →