L’umanesimo anarchico di Albert Camus

novembre 15, 2023 in Approfondimenti, Recensioni

Copertina camusNel 1960 moriva in un incidente d’auto Albert Camus, lo scrittore e drammaturgo francese più significativo e problematico del secondo Novecento, premio Nobel nel 1957 “per aver saputo esprimere i problemi che oggi si impongono alla coscienza umana”.

Tra i rottami dell’auto, la figlia aveva trovato un romanzo ancora in via di ordine e sistemazione, ne ha ricomposto pagine e frammenti. Gallimard l’ha pubblicato nel 1994 col titolo Il primo uomo, arrivato ora alla seconda ristampa, trad. Ettore Capriolo, Bompiani editore.

E’ un’autobiografia in terza persona, un romanzo di formazione e insieme un giudizio politico. Nell’interpretazione di Sarra Ghira, docente universitaria e caporedattore di “Orient XXIche ne scrive criticamente nel saggio Questione algerina. Sfatare il mito di Camus, l’opera è nella sua struttura, una tragedia di forte potenza simbolica,

Come per tutti i grandi scrittori, l’interpretazione della vita e dell’opera di Camus resta contraddittoria. Filosoficamente esistenzialista sono Il mito di Sisifo (1942): la vita non ha senso, e indagatore dell’assurdo Lo straniero (1941): il distacco tra l’uomo e la natura. Leggi il resto di questa voce →

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Un mondo ubriaco di guerra

ottobre 23, 2023 in Approfondimenti, Attualità

Chomsky libroDalla fine della II guerra mondiale, il colonialismo e il neocolonialismo occidentali hanno provocato la morte di circa 55 milioni di persone: mai tante stragi ci furono nella storia dell’umanità. Decine di milioni di persone sono morte in silenzio per le conseguenze della guerra. Paradossalmente oggi più che mai, dato che i Paesi ricchi fanno le guerre con piccoli eserciti, scaricando le loro bombe e moltiplicando i morti soprattutto tra la popolazione civile. Di solito tutto avviene in nome della libertà e della democrazia, mentre si dice che siamo in pace da oltre 70 anni. Forse troppi? Ora è tornato il tempo delle guerre.

Il dialogo tra Noam Chomski e Andre Vltichek, Terrorismo occidentale, traduz. di Valentina Nicoli, 2015, Ponte alle grazie editore, ha un inizio e una fine uguali: “Sembra che viviamo in un mondo impazzito”.

Il grande intellettuale e il giornalista d’inchiesta hanno identificato e fotografato quello che non avremmo mai voluto leggere e nemmeno sapere. Che noi, cittadini, governi e poteri economici d’Europa e soprattutto – in proporzione – degli Stati Uniti abbiamo le mani e il cervello sporchi di sangue. Leggi il resto di questa voce →

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Profumo di Persia in una nuova grande poeta

maggio 21, 2023 in Persia

Simin Behbahani

Simin Behbahani

Con emozione mi trovo sul tavolo l’opera delle due maggiori poetesse persiane del Novecento: Forugh Farrokhzad e Simin Behbahani.

A mio parere due poetesse ben più ricche e profonde dei nostri due Nobel Montale e Quasimodo (Simin fu anche proposta due volte per il Nobel). Del resto, su come si prende un Nobel, v. Enrico Tiozzo, La letteratura italiana e il premio Nobel. Storia, critica e documenti, Olschki 2009.

Di Forugh abbiamo scritto il 30-12-2022 sotto il titolo Donna vita libertà riportando molte sue poesie. Su Simin è stato pubblicata nel gennaio 2023 la prima monografia italiana di Nahid Norozi, docente di Lingua e Letteratura persiana all’Università di Bologna, intitolata La mia spada è la poesia. Versi di lotta e d’amore nell’opera di Simin Behbahani, ed. WriteUp Books, (Ferdows. Collana di studi iranici e islamici). Il volume comprende una vasta antologia commentata di circa 80 poesie di Simin con i testi originali persiani in appendice, una ventina dei quali ascoltabili tramite l’applicazione QR. Leggi il resto di questa voce →

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Persia in lotta 2

aprile 8, 2023 in Approfondimenti, Persia

Continua la riflessione di G9 sulla rivolta delle donne persiane, iniziata con il rifiuto del velo (hijab) ed estesasi contro il governo. Da quando gli ayatollah hanno aperto le università alle donne- se pure separate rispetto agli uomini, esse sono diventate la maggioranza delle laureate e attualmente in Iran vi sono 400 scrittrici rispetto a 350 uomini scrittori. La maggior parte delle donne ha fatto studi all’estero ed ha quindi una cultura cosmopolita. Esse si sono quindi impadronite del genere romanzo e saggio, mentre per gli uomini l’ispirazione era da sempre solo la poesia e da poco si sono avvicinati al romanzo, il più famoso dei quali è La civetta cieca di Sadegh Hedayat, che descrive l’insufficienza e il crollo dell’uomo di fronte a un mondo indecifrabile.

Bibi Khanoom Astarabadi

Bibi Khanoom Astarabadi

Lasciamo al prossimo articolo la più toccante – autentica- storia d’amore che io abbia mai letta, e iniziamo un percorso vagabondo negli ultimi due secoli. Quanto scrivo dipende largamente dalle osservazioni critiche di Anna Vanzan, grande traduttrice e conoscitrice del mondo islamico e persiano in particolare.

Comincio da una delle prime scrittrici di fine Ottocento, Bibi Khanum che si impone nel 1895 con il libretto I Vizi degli uomini. Bibi manipola con sapienza al femminile alcuni versi misogini del Corano, il fatto che le donne devono obbedire ai mariti:

Mie sorelle nella fede! Seguite questo ammonimento solo se avete un marito che sia un buon credente e un giusto, uno che non persegua le vie del peccato e che tratti la moglie bene e con gentilezza (…) Non è che ogni uomo sia superiore a ogni donna, né ogni donna è inferiore a ogni uomo. Seguono esempi di superiorità femminile, infine: Non tutti quelli che frettolosamente si mettono sulla testa un cappello e l’assestano, sono illuminati condottieri. Leggi il resto di questa voce →

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In bicicletta per essere felici

marzo 22, 2023 in Approfondimenti, Recensioni

Copertina GusmeriCopertina RigattiC’è un oggettodiceva Umberto Ecoche non cambierà mai: il cucchiaio. Un altro non cambierà mai: la bicicletta; della metà Seicento il primo, della metà Settecento la seconda (non credete a chi la piazza mezzo secolo dopo).

Un oggetto dalle mille vite, dal velocipede alla mountain-bike all’elettrificata. Con una differenza rispetto al cucchiaio, che nel momento in cui la porti fuori dal negozio la bici cambia nome: si chiama Avventura. Da oggetto è diventata sentimento, come il desiderio e l’amore. Che la usiamo un’ora al giorno per andare e tornare dal lavoro, per portare una ragazza sulla canna e sentirci tanto vicini, per fare il giro d’Italia o del mondo, e la notte sognare Bartali e Coppi.

Ecco due libri preziosi, il primo dell’amico Francesco Gusmeri, Prendo la bici e vado in Australia. Da Brescia a Melbourne alla ricerca della felicità (2011), il secondo di Emilio Rigatti, La strada per Istanbul, appena pubblicato con una nuova prefazione (la prima edizione è del 2002), ambedue Ediciclo. Leggi il resto di questa voce →

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Lolita, Nafisi e il nostro totalitarismo

gennaio 13, 2023 in Approfondimenti, Persia

Copertina NafisiSeduto davanti al bidet coperto da una grande valigia a far da scrivania, Vladimir Nabokov lavorava in un monolocale di Parigi negli anni Venti: usava il gabinetto per non svegliare il figlio piccolo.

Il saggio di Azar Nafisi, Quell’altro mondo, Nabokov e l’enigma dell’esilio, ed. Adelphi, trad, di Valeria Gattei, pubblicato in Iran nel 1994, arricchito ora da un’ampia premessa, è il primo tassello di una trilogia completata da Leggere Lolita a Teheran e La repubblica dell’immaginazione, ambedue Adelphi. La passione della scrittrice iraniana Nafisi per Nabokov è nella comune esperienza dell’esilio, della censura e della necessità di scrivere. E tutti e due hanno un grave difetto.

Nafisi, rientrata in patria nel 1979, l’anno della rivoluzione di Khomeini, impossibilitata a continuare ad insegnare letteratura inglese all’Università di Teheran, decide, a rischio della propria vita, di organizzare nella propria casa un seminario per sette delle sue allieve, per il godimento della lettura e per discutere alcuni dei più importanti capolavori della cultura occidentale, per infrangere le regole di un regime censorio: Il seminario diventò il nostro rifugio, il nostro universo autonomo, una sorta di sberleffo alla realtà di volti impauriti e nascosti nei veli della città sotto di noi. Così le studentesse “attraversarono” la Rivoluzione islamica iraniana: sotto il velo, in un intreccio di contraddizioni, la rivendicazione dell’identità culturale e nazionale della propria gente, voglia di Occidente ma rifiuto di appiattimento in esso. Leggi il resto di questa voce →

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Donna vita libertà

dicembre 30, 2022 in Letteratura, Persia

G9 scrive sulla lotta che le donne e gli uomini dell’Iran hanno iniziato quattro mesi fa per rovesciare il regime. Essendo una rivista di cultura, facciamo conoscere poeti e scrittori persiani anche del passato, convinti che essi siano la forza che agisce nel profondo di donne e uomini per ribellarsi, rispondere con coraggio alla repressione e ottenere la libertà.

Tutti i Persiani scrivono poesie, citarle è segno di distinzione (Mashid Alinejad, Il vento tra i capelli, Roma 2019).

 

Nima Yushij

Nima Yushij

Nima Yushij (1895-1960)

Nima Yushij (1897-1960), il primo grande poeta persiano moderno, sviluppò la forma poetica del verso libero, che rimosse le antiche restrizioni della rima e del metro tradizionali. Modernizzò così la poesia persiana di cui è considerato il padre.

La mia casa è annuvolata

 La mia casa è annuvolata
con lei tutta la terra è annuvolata.
Dall’alto del valico abbattuto, devastato e ubriaco,
il vento imperversa.
Tutto il mondo ne è devastato,
e così pure i miei sensi.
Tu, o flautista, che la melodia del flauto ha fuorviato, dove sei?
La mia casa è annuvolata, ma
la nuvola è sul punto di piovere.
Immaginando i miei giorni luminosi, sfuggiti al mio possesso,
io sono davanti al sole,
porto il mio sguardo alla soglia del mare.
E tutto il mondo è devastato e abbattuto dal vento,
e per la via, il flautista che perenne suona il flauto, in questo mondo zeppo di nubi,
sta davanti alla sua strada.

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Cinque amori in Persia sotto il faro femminile

dicembre 14, 2022 in Persia

Gli iraniani sono protagonisti di una storia millenaria che richiede di venir interpretata con la pazienza dei tempi lunghi. Ormai la storia volta pagina in Iran spezzando l’anomalo binomio tra Islam e rivoluzione. Quarant’anni dopo l’imposizione dell’obbligo di indossare il hijab è la rivolta delle donne ad annunciare un futuro migliore. Gli articoli della sezione “Persia” cercano di comprendere questa complessità.

Miniatura dal Libro dei re. Cortigiani giocano a scacchi

Miniatura dal Libro dei re. Cortigiani giocano a scacchi

La recente pubblicazione di un poema persiano del XIV secolo d.C. (seguo il nostro calendario), Khwàju di Kerman (Kermani), Homay e Homàyun. Un romanzo d’amore e avventura dalla Persia medievale, prefazione di J. Burgel, traduzione, introduzione e note a cura di Nahid Norozi, ed. Mimesis, dà la possibilità di un confronto con i poemi del (XI-XIV) secolo, cioè dalla rinascita della lingua persiana alla sua diffusione malgrado il dominio politico degli Arabi. Infatti la letteratura, a partire dal IX-X sec. è chiamata neopersiana.

I cinque poemi sono ambientati in età preislamica. Con ciò essi mostrano l’affermarsi di un’autonomia e un orgoglio persiano nei riguardi dei vincitori arabi, conquistati dalla superiore cultura dei vinti.

Mi soffermerò brevemente su questi poemi che in lingua originale si presentano in distici a rime baciate scritti inizialmente in alfabeto arabo-persiano, ma con struttura e contenuti originali.

Iran deriva dall’antico arja che significa nobile e già si trova nel latino ara, arare, ed è usato da Ferdowsi nel suo poema epico, scritto nell’XI secolo, Il libro dei re, ed. Luni, che in oltre 50.000 distici, ossia doppi versi, narra la storia della Persia dalla creazione del mondo all’ultimo re Sasanide prima della conquista islamica del 644. Leggi il resto di questa voce →

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La vita si perde, non la memoria

dicembre 1, 2022 in Recensioni

Copertina PirloDalle centinaia di pagine del suo Diari, Paul Klee lascia gocciolare una riflessione: “un diario non è un’opera d’arte, ma un’opera del tempo”. Credo possa così dirsi del diario di Giorgio Pirlo, Diario di guerra. Albania e Grecia 1940-1941, a cura di Pino Mongiello, Ronzani editore. Un segno nel tempo, un tempo che resta, è uso dire come monito, mentre sappiamo che monito non sarà, perché la storia, notava Hegel, all’umanità non interessa.

Giorgio Pirlo, medico, sottotenente, poi tenente degli Alpini, nasce a Salò nel 1913, muore nel 1944. Una vita concentrata in trent’anni, prima felice in compagnia degli amici, dell’ambiente del lago, con una la famiglia benestante e culturalmente vivace: il padre è farmacista, la madre casalinga, lo zio Antonio Duse che fu anche medico di D’Annunzio.

Frequenta il liceo classico, si laurea in medicina, specializzazione in pediatria. D’improvviso a 27 anni quella vita, che possiamo immaginare disinvolta e serena, diventa drammatica e orribilmente densa di guerra perché Giorgio la guerra l’ha fatta davvero ed è morto in un campo di concentramento. Leggi il resto di questa voce →

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Chi va con l’asino e chi con l’automobile

novembre 18, 2022 in Approfondimenti, Recensioni

Senza titoloAppare ora nell’editore Adelphi che ne sta completando l’opera (circa 120 volumi), un libro con alcuni reportage di Georges Simenon, Il Mediterraneo in barca, trad. di Laura Vanorio e Girimonti Greco, nota di Matteo Codignola.

E’ il viaggio su una goletta alla scoperta di una realtà che lo scrittore di Liegi non conosceva. Siamo nel 1934; tre anni prima aveva inaugurato con Pietr le Letton, l’epopea del commissario Maigret. Anche se nei reportage c’è un cadavere e di un altro si parla, non c’è lavoro per Maigret, l’assassino è noto e subito catturato, l’altro è una favola.

Il Mediterraneo è per Simenon un mondo nuovo: la variabilità dei venti, i porti, le abitudini e i modi vivere della gente, il sesso, tutto si coagula così da sembrare gli appunti per un libro di antropologia.

Il tema centrale è il confronto tra le società del nord e quelle del sud.

Nelle società del nord tutto è organizzato, alcuni si siedono a un tavolo per studiare lottizzazioni e truffe, nuovi investimenti e nuove idee, dormono nei Grand Hotel, frequentano i casinò e parlano sempre di crisi. Risparmiano per passare le vacanze al sud nel caldo Mediterraneo che forse non godono neanche “preferendo suicidarsi a Montecarlo”. Leggi il resto di questa voce →

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