Tra un banco e quello accanto, ma distanziati: il mondo sommerso dei nostri pensieri inespressi
agosto 4, 2021 in Testimonianze
L’ultima campanella è suonata e una sottile punta di malinconia mi prende nel vedere i ragazzi uscire festosi, mentre le aule si fissano in un silenzio immobile e innaturale. Il pensiero corre alle ore trascorse con i miei studenti, alle mascherine e ai distanziamenti, alla loro vitalità nonostante tutto e, in alcuni casi, al loro dolore. Sono stati mesi di pandemia, che insieme abbiamo vissuto e affrontato nel lavoro della nostra quotidianità. Ho pensato così di attingere alle loro scritture improvvisate, ricomponendone i frammenti in un puzzle che ha la sola ambizione di trattenere i ricordi.
BMX è la mia passione, libertà è la sensazione e poi ecco … Adrenalina mi raggiunge, mi afferra, è il successo … sono alla vittoria finale.
Come rondine pronta a volare, mi rifugio nella protezione del nido: sicurezza è la mia casa, ma nei suoi spazi si apre all’improvviso una breccia e irrompono rabbia e felicità, tempesta e fatica, parole e studi, odio e primi amori, fragilità e superiorità.
E’ tutto un inestricabile groviglio, fin quando il ricordo dei nonni s’insinua impalpabile, aleggia nell’aria e si sente il risuonare del loro canto muto.
La fantasia allora accorre in aiuto e mi trascina nel regno sconfinato della libertà e del sogno. Vedo le nuvole che si rincorrono nel cielo, che giocano con l’aria e con l’acqua, che va dove vuole.
La voglia di viaggiare diventa pressante e insegue luoghi incontaminati, boschi con le cortecce rugose, tronchi con lacrime di resina, gelidi fiordi, brughiere battute dal vento e infine … New York, giungla di vetro e squarci di giallo accecante nel buio delle notti.
Perché tu, solitudine, ti affacci sui nostri volti pallidi e veli i nostri sguardi ridenti, smorzi le nostre risate divertite di bambini?
Ma noi non ci arrendiamo e inseguiamo le orme della felicità che si fa musica.
La classe 2F – sezione musicale
Istituto comprensivo Morosini Manara – Milano