Alcool e bagordi nelle celebrazioni pasquali fiorentine. E ora Dante Alighieri crede di aver visto Dio
novembre 5, 2014 in Grammatica studentesca della fantasia da Denise Migliorati
TIPOLOGIA GIORNALISTICA
Un affermato scrittore trentacinquenne è stato rinvenuto questa mattina in stato confusionale nella sua abitazione fiorentina. L’uomo sostiene di aver subìto un ingiusto esilio e di aver compiuto un viaggio nell’Aldilà.
A denunciare l’accaduto è stata la moglie, Gemma Donati, spaventata dagli atteggiamenti del marito. Il poeta, durante la notte, avrebbe accusato sintomi di malessere alternati a episodi di sonnambulismo. Al suo risveglio sarebbe sceso dal letto battendosi il petto e, dopo aver gridato ripetutamente il nome di una certa Beatrice, avrebbe intimato alla moglie di preparare una valigia contenente il necessario per un lungo viaggio.
Tempestivo l’intervento sul posto di un medico e di qualche curioso, attirato delle grida provenienti dalla casa. Ai vicini Alighieri avrebbe spiegato di aver viaggiato per circa una settimana nel regno ultraterreno, accompagnato dal poeta latino Virgilio e dalla defunta Beatrice Portinari, cittadina fiorentina scomparsa da alcuni anni.
Alla richiesta di spiegazioni avrebbe aggiunto: «Me ne andrò ma non preoccupatevi troppo: non rivedrò mai più la barca del vecchio Caronte! Un legno più leggero mi traghetterà verso la giusta ricompensa». E ancora: «Dite a Bonifacio che già lo aspettano: passerà l’eternità capovolto a testa in giù».
Il responso del medico non è preoccupante: Alighieri avrebbe semplicemente assunto troppo vino prima di coricarsi. Pare infatti che il poeta abbia festeggiato la Pasqua con alcuni amici del suo stesso partito e che le celebrazioni abbiano preso une piega un po’ troppo etilica.
La consorte, inferocita, ha dichiarato: «Quella Beatrice gli ha fatto perdere la testa», ma gli amici lo difendono: «è un brutto periodo, aveva solo bisogno di sfogarsi e rilassarsi».
Dante è conosciuto presso il popolo fiorentino per aver partecipato all’attività politica e culturale della città. La comunità esprime rammarico e si augura che la vicenda non sia l’anticamera di un alcolismo cronico.