L’orizzonte in fuga. Viaggi e vicende di Agostino Codazzi da Lugo.
marzo 24, 2013 in Approfondimenti da Roberta Basche
Il libro L’orizzonte in fuga, di Giorgio Antei (Leo S. Olschki editore) narra le vicende di Agostino Codazzi, cittadino lughese molto più noto in America latina, in particolare in
Colombia e Venezuela dove trascorse la maggior parte della sua vita, che in Italia, patria di nascita.
Agostino Codazzi nacque a Lugo, Legazione di Ferrara, il 12 luglio 1793.
A quei tempi Lugo era una piccola cittadina con una consistente comunità ebraica dedita principalmente all’agricoltura e al commercio della seta. Anche il nonno di Agostino commerciava in seta ma in seguito al sacco di Lugo ad opera delle truppe napoleoniche, la famiglia Codazzi perse l’azienda di famiglia.
Vuoi per il tracollo economico che subì la famiglia vuoi per la curiosità di Agostino di conoscere nuova gente e nuovi paesi, il giovane lughese si arruolò appena diciassettenne nell’esercito del Regno italico e fu ammesso alla scuola teorico pratica di artiglieria di Pavia. Grazie alle nozioni di calcolo, disegno, sistemi di misurazione di rilievi e superficie ricevuti durante tale percorso formativo Agostino Codazzi sviluppò l’attività di geografo e cartografo in America latina.
Il libro di Giorgio Antei si compone di una decina di capitoli (più un undicesimo, la biografia del viaggiatore) che raccontano la vita militare di Codazzi in Europa e la sua attività come esploratore in Nuova Granada e in Venezuela accompagnando il lettore in altri tempi e in altri mondi, trasformandolo da donna o uomo del XXI secolo (comodamente seduto in poltrona) a compagno di viaggio di Agostino, immerso nelle foreste pluviali dell’America latina.
Compagno di peregrinazioni di Codazzi fu Costante Ferrari, suo concittadino. Ma mentre l’amico Ferrari credeva nella vita militare, per Agostino Codazzi l’arruolamento nell’esercito fu un mezzo per guadagnarsi da vivere, per poter viaggiare e soddisfare la propria curiosità.
Come artigliere dell’esercito del Regno italico Agostino Codazzi combatté per Bonaparte nel corso della campagna di Germania; successivamente si arruolò nelle truppe italo britanniche ma in seguito alle delusioni ricevute da queste esperienze si imbarcò per l’America latina.
Rimase tutta la vita in America latina (con una breve parentesi durante la quale rientrò in Italia), costruì una famiglia e la propria carriera di geografo e cartografo disegnando i territori del Venezuela e della Colombia.
Il suo interesse per la geografia non fu mai unicamente descrittivo ma si intrecciò con l’interesse per gli uomini; Codazzi, accanto alle misurazioni, si prodigò per favorire lo sviluppo demografico e agricolo delle popolazioni di quei territori.
Per tutta la vita le sue imprese e i suoi sforzi mirarono al progetto di una società libera, egualitaria e felice.
Durante un’ultima spedizione nelle aree paludose colombiane fu colpito da un’infezione malarica e il 7 febbraio 1859 la Colombia “aveva perduto il suo misuratore”.
Post scriptum: sfogliare e risfogliare le pagine per godere di un affascinante viaggio attraverso le immagini.