I Mosaici Decò della Stazione Centrale di Milano ed un gazebo fuori luogo
gennaio 31, 2013 in Approfondimenti da Andrea Zucchini
I recenti restauri hanno dato una nuova luce alla Stazione Centrale di Milano. Nata come luogo di transito ovvero un NON luogo come le stazioni vengono chiamate, secondo il lessico di Marc Augé, la stazione aumenta il suo introverso richiamo con l’inserimento di negozi commerciali. Accentra e si espande così chi prima era solo di passaggio, ora è indotto a guardare non solo l’orario ferroviario. La stazione Centrale di Milano vede passare sotto le sue arcate circa 320.000 viaggiatori l’anno. I recenti restauri, la pulitura dei marmi, le pareti riverniciate hanno dato una nuova luminosità. Enormi cartelloni pubblicitari portano il viaggiatore in una nuova dimensione, quella consumistica.
Il restauro ha messo in evidenza anche sei mosaici in Art Decò che avvolgono l’arcata principale di accesso ai binari, realizzati nel trentennio dalla ditta Padoan di Venezia. Dalla parte destra del passaggio è rappresentata una famiglia primitiva, disperata, alla deriva su una zattera di legno con l’uomo con clava proteso a chiedere aiuto. Al suo fianco una donna con bambino in grembo. Un viatico poco invitante per il viaggiatore.
Sul primo lato corto si nota l’allegoria de La scoperta del fuoco: un uomo sovrastante una galleria alza il fuoco come elemento, mostrato quasi come faro per coloro che hanno perso la rotta. Sul secondo lato corto compare la raffigurazione di una famiglia. Il passato e il presente proiettato verso il futuro, negli anni ’40. Dalla parte sinistra del passaggio, sul lato maggiore sono rappresentati i mezzi di trasporto e di viaggio: figure femminili sovrapposte reggono nella mano destra ognuna una conchiglia con perla. Aria con il volo, terra con il trasporto su treno, acqua con la navigazione. Compare anche un’allegoria delle trasmissioni radiofoniche.
Attaccati ad uno di questi, il gazebo dell’ufficio del turismo di Milano cromato e appoggiato alla parete copre parte di un mosaico. Proprio l’ufficio del turismo che dovrebbe promuovere le bellezze artistiche (ma non solo) di Milano né copre una di queste. Il turismo che copre l’arte!
Basta un piccolo investimento, magari offerto da uno dei tanti sponsor che compaiono nella nuova stazione, per mettere in sicurezza i mosaici. Una pulitura, una copertura con lastre di plexiglas, dei dissuasori per piccioni da appoggiare sopra la copertura basterebbero. Volendo esagerare si potrebbe anche raccontare con dei cartelli cosa rappresentano ed illuminare gli stessi. Ricollocare l’orribile gazebo cromato delle informazioni turistiche della Provincia di Milano non dovrebbe essere difficile.