L’orto pensile: i nuovi racconti di Franco Ghigini
gennaio 14, 2014 in Recensioni da Piera Maculotti
Prati, boschi, stalle; latte e polenta in tavola. Le officine nel fondovalle, le partite alla morra in osteria… Immagini di un mondo sospeso nella memoria, appeso al filo della tradizione, sommerso dal cambiamento.
E poi salvato - nella sua aspra verità - da uno sguardo attento, curioso, capace di ridargli vita e voce. A svelare quel mondo - con lucidità e amorevole comprensione - è l’etnografo bresciano Franco Ghigini nel suo esordio narrativo L’orto pensile (Grafo pp. 117 € 10).
Nove racconti: storie strane e vere tra borghi montani e valli, sfide e fatiche, fughe e ritorni. Tra nubi, sole e terra; e radici, tronchi e foglie: la stessa sostanza di cui sono fatti i sogni di questi eroi, minimi e vivi, dentro un’epica - rurale e urbana - di povere straordinarie avventure.
E’ il placido delirio di Martino, assorto ogni sera, dopo il turno in fabbrica, nella contemplazione diligente del micro-prato davanti alla brutta casa. Poi, l’inaspettato… Che arriva sempre. Per il montanaro Amedeo è quell’inquietante realtà lontana prosaicamente detta naia; anni dopo, il mondo alieno avrà le forme e gli occhi di una creatura cittadina: bellissima, divina, sfuggente…
Tutto passa, la vita è una ruota; a volte ti schiaccia. A volte si dimentica di te: succede a Efrem, candido e bislacco, ateo e comunista, offeso e fiero… Mentre là nella bassa l’arrogante, goffo rampollo di un’aristocrazia padana ha una corona di privilegi ben calcata in testa che non gli risparmierà le spine di un suo personale calvario.
Tormentata e tortuosa anche la ricerca del bancario Riccardo, sempre a caccia della verità più vera; già ispirato chierichetto, ex marxista perfetto, scioglierà l’occidentale ansia salvifica nell’abbraccio cosmico con l’Uno primordiale e l’energia orientale…
Il bisogno di altri orizzonti coinvolge molti. Così è per Lauto che molla tutto e sceglie di starsene fermo - fuori dal tempo, lontano dal mondo – immobile alla finestra, come un vaso di fiori…
La vita è varia ma il transito terreno è breve, come il secolo in cui cresce quest’Orto… Pensile tra mode colorate, rivoluzioni, musicali e oltre; sospeso tra inevitabili revisionismi e nuovi consumismi (con le vecchie cascine trasformate da giovani geometri bulimici di denaro in moderne baite per i neo montanari domenicali, predatori di città…)
Così va il multiforme mondo che Franco Ghigini disegna con la forza di una scrittura salda, essenziale, in rapporto stretto col cuore delle cose.
Martedì 21 gennaio, la presentazione del libro presso la Feltrinelli di Brescia.